E’ con una tecnica classica di lavorazione del vetro, mosaico di vetri legati a piombo con pittura a grisalia cotta in forno, che Tolomelli racconta l’erotismo omosessuale. L’estrema cura del dettaglio resa con linee e ombre che circoscrivono colori brillanti, tatuaggi, accessori sadomaso e baci delicati, anatomie plastiche con cui l’artista esprime la viva intimità dell’eros. Erotismo illuminato da led che richiamano certi linguaggi di tavole underground prodotte dai grandi illustratori americani.
Il curatore Francesco Paolo Del Re “La forma del lightbox retroilluminato delle creazioni di Tolomelli regala al vetro le possibilità di un vero e proprio schermo, vibrante e languido, che si lascia non solo guardare, ma sembra porsi allo spettatore in un modo quasi interattivo, in un invito totale a toccare con occhi-lingue e con tutto il corpo eretto”.
“La mia è una vera e propria missione - racconta Diego Tolomelli - il salvataggio della vetrata artistica. Questa forma d’arte per secoli è stata limitata a particolari usi e stili, quelli religiosi, e sembra destinata a sparire. La vetrata non dovrebbe essere solo un abbellimento per chiese e templi, ma può spaziare in varie direzioni. Con il mio lavoro sto ottenendo il risultato positivo di avvicinare tantissime persone a una forma d’arte normalmente poco apprezzata”.
Via | Arte Go
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