Inquietanti retroscena nell’aggressione di un 40enne nell’area di sosta del M. Ceneri da parte di sei giovani.
(La Regione Ticino) Dietro il pestaggio di un 40enne ticinese da parte di sei giovani del Luganese nell’area di sosta sull’A2 del Monte Ceneri vi sarebbe stato un attacco omofobo in piena regola. I sei giovani (tra cui un minorenne in procinto di compiere i 18 anni) non sarebbero giunti sul posto poco prima della mezzanotte di sabato per caso. Ma per aggredire i frequentatori dell’area, noto luogo di incontri tra omosessuali e scambisti. Un inquietante retroscena che emerge da quanto siamo riusciti ad apprendere ieri. Per il momento polizia e magistratura non confermano né rilasciano alcuna informazione sull’inchiesta che vede i sei (cinque sarebbero ancora in detenzione) accusati di aggressione ai danni del 40enne che se l’è cavata con ferite non gravi alla testa e altre parti del corpo.
Stando a quanto abbiamo appreso il 40enne, appena giunto nell’area di sosta, si sarebbe reso conto dello strano comportamento del gruppo di giovani. Dapprima li avrebbe notati aggirarsi con fare sospetto attorno alle automobili ferme e in seguito avrebbe assistito ad una prima aggressione ai danni di uno dei diversi presenti. Vistasi a malpartito la vittima si sarebbe data alla fuga inseguita dai giovani che brandivano le cinture urlando insulti contro i gay. A quel punto il 40enne sarebbe intervenuto in difesa dell’aggredito riuscendo a consentirgli di fuggire, ma suscitando la reazione del sestetto. Quattro di loro avrebbero partecipato direttamente al pestaggio a suon di calci e pugni mentre gli altri due si sarebbero fermati poco distante per osservare la scena. Pur ferito il 40enne dopo essere riuscito a sfuggire al gruppo è risalito nella sua auto allontanandosi. Poco dopo l’entrata autostradale si è però fermato vedendo sfilare i due veicoli a bordo dei quali si trovavano i sei giovani che in seguito sono stati fermati dalla polizia.
Gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo sulle indagini in corso e anche il Ministero pubblico non rilascia alcuna informazione né sulla dinamica né sui possibili moventi dell’aggressione. Per tutta la giornata di ieri abbiamo invano tentanto di raggiungere il procuratore pubblico Luca Maghetti che ha chiesto all’ufficio dei Giudici per le indagini e l’arresto la conferma della detenzione per i giovani autori dell’aggressione. Un fattaccio che, se quanto emerso dovesse trovare conferma, ricorda da vicino il pestaggio di due ragazzi avvenuto all’uscita dell’allora Garage Music di Castione un sabato notte alla fine dell’agosto di due anni fa. Due giovani erano stati stati percossi e feriti da uno sconosciuto in ragione della loro omosessualità mentre si allontanavano dal locale dopo aver partecipato a una festa organizzata da Imbarco immediato, l’associazione ticinese di gay e lesbiche.
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