(Florence Ursino - Agenzia radicale) È quasi l'una di notte quando sul palco dell'Ariston fa il suo enigmatico ingresso. Come sempre spettinato, vestendo abiti firmati "Codiceasbarre" (un progetto Onlus realizzato da detenuti), scende lentamente le scale, guardandosi intorno con gli occhi azzurri indifesi, timorosi. Sembra totalmente disorientato. Chiambretti e Baudo, forse in un tentativo di metterlo a suo agio, invadono il suo spazio vitale con eccessiva ironia, facendolo indietreggiare in un silenzio sempre più ostinato. Quando inizia la canzone, "Vita Tranquilla" i suoi occhi diventano, se possibile, ancora più vulnerabili, smarriti, intensi. E, alla fine della performance, l'applauso immediato è qualcosa di inevitabile. E Tricarico abbandona il palco sussurrando un grazie.
Ecco Francesco al Festival, dunque. Lui che non ha il televisore, lui che non è abituato ai riflettori, lui che canta le sue poesie, perché questo sono i suoi testi, dipinti, abbandonandosi al movimento di un animo estremamente sensibile. E "Vita tranquilla" giunge alle orecchie degli spettatori come l'urlo pacato di chi è alla costante ricerca della pace, di chi costantemente e "spericolatamente" si fa inghiottire dalla vita, dai suoi colori, dai suoi misteri. "La musica è un piacere, ma il percorso è sempre molto tortuoso" dice Tricarico.
Ha iniziato a suonare molto giovane, Francesco, dopo essersi diplomato al Conservatorio in flauto traverso. Andava in giro con una piccola band a suonare jazz nei locali di Milano. Poi, nel 2002 esordisce con il singolo "Io sono Francesco", racconto autobiografico che parla della sua infanzia, del padre aviatore morto in volo, che viene premiata col Disco di Platino e altri riconoscimenti. Tricarico non ha intenzione di produrre un album e così al suo primo singolo segue "Il drago", testo profondamente introspettivo e allegorico che però non ottiene lo stesso successo del primo, nel 2001 "La pesca" e "Musica". Del 2002 è la bellissima, onirica "Neve blu", un inno alla forza dei desiderio; nello stesso anno viene pubblicato il suo primo album, "Tricarico" che aprirà i concerti di Jovanotti nel suo "Quinto Mondo Tour".
Ed è del 2004 il suo secondo album, "Frescobaldo nel recinto". L'anno dopo è la volta del singolo "Solo per te", bellissima dichiarazione d'amore e colonna sonora del film "Ti amo in tutte le lingue del mondo" di Leonardo Pieraccioni, che ottiene la nomination al "Nastro d'Argento". Fino a giungere nel 2007 al singolo "Un'altra possibilità", canzone dedicata a chi ha avuto un passato segnato dalla sofferenza e cerca di riscattarsi. Suo è anche il brano inserito nel nuovo album di Celentano "Dormi amore, la situazione non è buona", intitolato appunto "La situazione non è buona", considerata la canzone piò originale del disco.
E, mentre si continuerà a vederlo a Sanremo, si attende l'uscita del suo nuovo album, "Giglio", prevista per il 29 febbraio. Non deluderà, Tricarico. Regalerà ancora, a chi sarà capace di ascoltare davvero, quella delicatezza estrema che lo caratterizza, quella forza ingenua e prepotente che solo i bambini hanno, quelle immagini, quelle visioni che sono viaggi dentro i propri sogni, dentro i propri timori, dentro se stessi.
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Un'altra possibilità.
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