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lunedì 18 febbraio 2008

Svizzera. Il "Coming out" indispensabile allontana i gay dal registro delle unioni civili.

Coppie omosessuali: Nessun assalto agli Uffici dello stato civile.
Solo circa 2000 coppie omosessuali l'anno scorso in Svizzera hanno utilizzato la possibilità di far registrare la loro unione nel registro dello stato civile. Particolarmente restie appaiono le donne.

(Swissinfo) Le coppie di lesbiche, infatti, rappresentavano soltanto il 25% delle unioni domestiche registrate. Zurigo ha confermato la sua fama di roccaforte degli omosessuali: sono state registrate 700 unioni.

Nel primo anno in cui è entrata in vigore la relativa legge, l'Ufficio federale di statistica ha censito 2003 unioni di coppie omosessuali. Una cifra alquanto modesta, paragonata ai circa 40mila matrimoni di eterosessuali all'anno in Svizzera. Secondo vari studi, è inoltre inferiore del 5-10% alla soglia che dovrebbe corrispondere alla popolazione omosessuale.

"Non si deve dimenticare che l'unione domestica registrata è uno stato civile che deve essere dichiarato al datore di lavoro, come per ogni persona che è sposata", rammenta la segretaria romanda dell'organizzazione di lesbiche LOS Sylvie Berrut. "Già più penalizzate nel mondo del lavoro in quanto donne, le lesbiche temono un ostacolo supplementare", spiega.

D'altra parte le lesbiche danno meno importanza dei gay alle questioni di successione o di eredità regolate dalla Legge sull'unione domestica registrata (LUD), aggiunge la Berrut. E ciò è dovuto al fatto che in generale i salari delle donne sono inferiori a quelli degli uomini.

Niente adozione
Ma per molte lesbiche il problema è sicuramente un altro. "Per molte è inaccettabile il divieto di adottare figli per le coppie omosessuali", rileva la presidente dell'associazione omosessuale vallesana Alpagai, Barbara Lanthemann. "È stata inserita una discriminazione in una legge che dovrebbe garantire la parità di trattamento con gli eterosessuali", lamenta.

"Coming out" indispensabile
L'assenza di entusiasmo femminile da sola non spiega la modestia della domanda. Tanto più che "gli omosessuali devono colmare un ritardo in termini di diritti", osserva il segretario romando dell'organizzazione svizzera dei gay Pink Cross, Jean-Paul Guisan.

"Ma non si deve neppure sopravvalutare il numero delle persone che hanno fatto il coming out", un passo inevitabile per l'unione registrata. Guisan ricorda che per secoli l'omosessualità è stata considerata un peccato e per taluni lo è ancora. "Non dimentichiamo che 'frocio' e 'culattone' sono gli insulti più frequenti fra allievi e considerati i peggiori per un uomo".
Giovani poco interessati
Al contempo i giovani, che assumono più apertamente la loro sessualità, sono poco attirati dall'unione registrata, afferma la presidente dell'Associazione svizzera degli uffici di stato civile Beatrice Rancetti. Quasi certamente perché "non vedono ancora i bisogni concreti (previdenza sociale, eredità, diritto di visita in ospedale)", suppone Guisan.

Un altro fattore che incide negativamente è la questione fiscale: come per le coppie eterosessuali sposate, l'unione domestica registrata fra omosessuali comporta il cumulo dei redditi. "Sarà interessante verificare l'effetto della futura riforma dell'imposizione delle coppie" che mira a eliminare le disparità fra persone sposate e concubini, commenta Guisan.

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