banda http://blografando.splinder.com

giovedì 14 febbraio 2008

Sei un trans? Non ti prendo a bordo. A Roma l'Arcigay denuncia che circola un tassista omofobo.

E' un botta e risposta tra l'Arcigay romana e la cooperativa di tassisti sempre romani del 3570, dopo la denuncia dell'associazione Glbt in merito a un episodio di palese 'discriminazione sessuale' avvenuto ieri notte.

"Subito dopo la mezzanotte di ieri un nostro socio e volontario, Salvatore Cannavò, 26 anni, ha chiamato il 3570 per prenotare un taxi in via di San Giovanni in Laterano nei pressi della 'Gay Street' - racconta in una nota l'Arcigay - All'arrivo, il tassista, accorgendosi di essere stato chiamato da una persona gay, ha insultato in maniera molto pesante Salvatore Cannavò, che era in compagnia di alcuni amici, e si è poi allontanato a tutta velocità spegnendo i fari dell'automobile per nascondere il numero della targa. La vicenda è stata segnalata dalla vittima, che è operatore di Gay Help Line 800 713 713, il numero verde antiomofobia e antitransfobia del Comune e della Provincia di Roma".
La notizia circola già da tarda mattinata ma solo verso sera e dopo che qualche giornale ha chiamato i responsabili per capire ciò che era accaduto che arriva la risposta del 3570 per bocca del suo presidente, Loreno Bittarelli, che annuncia di avere aperto una indagine interna atta a "comprendere meglio come si sono realmente svolti i fatti".
"Da una prima analisi - continua Bittarelli - si evince che una delle due persone gay, che hanno richiesto il taxi, si è rivolta alla centrale operativa in maniera 'arrogante' minacciando la centralinista che, data la loro appartenenza all'Arcigay, avrebbero all'indomani fatto uscire su tutti i giornali la notizia di essere stati lasciati a piedi da un tassista del 3570".
Nonostante questo i responsabili della cooperativa si sono subito attivati per chiedere al tassista spiegazioni sull'accaduto.

Ma manca un pezzo, quello di mezzo che ha raccontato Salvatore ad un cronista, raggiunto alle 18 di ieri proprio mentre prestava servizio da volontario alla Helpline.
Salvatore risponde con voce tranquilla, serena sembra una persona dai modi dolci e fatichiamo a credere abbia adoperato toni aggressivi.

Allora Salvatore come sono andate le cose.
"Ieri sera io lavoravo ad un locale per la Festa di San Valentino, distribuivo cioccolatin. Io sono un transgender ed ero vestito da donna. Avevo prenotato un taxi e quando è arrivato on un amico mi sono avviato verso di lui per salirci. E' sceso l'autista mi ha guardato e ha detto "Lui si ma quello vestito da donna no".
A questo punto il mio amico non è salito ed il tassista se ne andato a fari spenti per non permettere di leggere la targa. Abbiamo nuovamente richiamato la centrale per spiegare l'accaduto e chiedere un altro taxi che è successivamente arrivato ed ha effettuato il suo servizio normalmente senza storie".
Ma almeno la centralinista si è scusata a nome del servizio Taxi.
"No, non ci ha pensato nemmeno!".

La cooperativa riferisce che il tassista, accusato di avere lasciato a piedi Cannavò è stato contattato telefonicamente e sostiene di essere stato "intimorito da una delle due persone, in quanto uno di loro era mascherato e in palese stato di ebrezza".

"Nessun socio del 3570 ha mai pensato minimamente di mettere in discussione le tendenze sessuali dei propri passeggeri - afferma Bittarelli - ma anche i tassisti, ultimamente vittime di continue aggressioni e rapine, ormai all'ordine del giorno durante il turno di notte, in una città sempre più insicura come Roma, hanno il sacrosanto diritto di salvaguardare la loro incolumità da persone che pretendono di salire camuffati e con arroganza a bordo delle loro autovetture". In ogni caso, garantisce il presidente del 3570, "se dovessero essere ravvisate delle difformità nell'atteggiamento di alcuni nostri associati, nei confronti di qualsiasi cliente, il collegio di disciplina della cooperativa sarà pronto a valutare e sanzionare qualsiasi violazione da parte degli operatori"

Una caduta di stile, se mai c'è stato, da parte della Cooperativa, probabilmente Salvatore ed il suo amico si sono rivolti alla centralinista non in modo "arrogante" come dice il Bittarelli ma rabbiosamente, e chi non sarebbe arrabbiato di notte, mollato in mezzo ad una strada senza una ragione?

Ma lascia particolarmente perplesso l'atteggiamento del tassista se si pensa che numerosi suoi colleghi (e forse anche lui) trasportano sul loro "posto di lavoro" cioè ai bordi dei marciapiedi, numerosi travestiti e viados. A Salvatore tutta la nostra stima e solidarietà.

Sphere: Related Content

Nessun commento: