Finiscono in manette due bulli di 15 e 17 anni.
(Il Corriere della Sera) Insultavano e malmenavano pesantemente due ragazzi “in difficoltà” all’interno dell’oratorio Padri Sacramentini (Orpas) della parrocchia di Sant’Angela Merici in zona Greco-Turro a Milano. Per questo la polizia ha denunciato un 15enne e un 17enne che capitanavano una banda di coetanei nota tra i ragazzi che frequentano l’oratorio per i continui atti di sopraffazione e bullismo. Le vittime sono due amici di 22 e 21 anni, entrambi descritti come introversi, timidi ed emotivamente molto fragili.
Le aggressioni nei loro confronti sono state continue, soprattutto sul 21enne che il 28 novembre e il 25 gennaio scorsi si è fatto visitare in ospedale dove gli è stata diagnosticata una prognosi di sette giorni nel primo caso e di dieci nel secondo. Dopo almeno otto aggressioni in un paio di mesi, sostenuti dai loro genitori, i due ventenni hanno deciso di denunciare i loro aguzzini al commissariato di zona, che ha organizzato un appostamento. Così, quando i due giovani sono stati circondati dal gruppetto e i due bulli si sono fatti avanti per l’ennesima aggressione, il 21enne hanno inviato un sms agli agenti appostati nei pressi che sono entrati nell’oratorio e hanno fermato i due minorenni, entrambi studenti di istituti della zona, denunciati per violenza e minacce al Tribunale per i minorenni a cui è stato richiesta anche la diffida a frequentare l’oratorio.
I sacerdoti dell’oratorio erano a conoscenza delle prepotenze messe in atto dai due minorenni, ma hanno sempre ritenuto che si trattasse di episodi casuali e saltuari non destinati a ripetersi. Nell’ottobre scorso, il 21enne e il 22enne erano state vittime di un ventenne brasiliano che, forte della sua prestanza fisica, li aveva in più occasione picchiati e derubati, prima di essere arrestato dalla polizia.
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BULLISMO/ ARCIGAY: SERVONO URGENTI POLITICHE INTERVENTO SOCIALE
Sconcerta costante presenza insulti contro omosessuali.
(Apcom) - Oggi a Milano un 'branco' di minorenni ha compiuto un nuovo gesto di violenza nei confronti di un giovane "ritenuto" gay e di un altro giovane 'diverso' che cercava di difenderlo. Luogo della vicenda un oratorio 'Orpas' della parrocchia Sant'Angela Merici a Milano.
L'episodio di bullismo, spiega in una nota l'Arcigay, conferma che "sono urgenti politiche di intervento sociale e culturale per combattere ogni forma di violenza nei confronti di ragazzi perpetrata da altri ragazzi. Quello che sconcerta, oltre il ripetersi degli episodi in tutta Italia, è la presenza costante di insulti e di provocazioni contro ragazzi accusati di essere omosessuali".
Secondo l'Arcigay questo avviene perché "il clima d'odio, alimentato dalle gerarchie cattoliche e dalle destre italiane, favorisce l'emulazione di atteggiamenti razzisti e omofobi". "Non stupisce infine l'atteggiamento dei preti dell'Oratorio che, come accade agli insegnanti delle scuole medie e superiori, non danno il giusto peso a questi atti violenti valutandoli come semplici bravate. Bisognerebbe strutturare in tutte le scuole del paese corsi di formazione sul bullismo e di educazione alle differenze - concludono - Questo sarebbe utile alla chiesa italiana, che potrebbe usare una piccola parte dell'ingente introito dell'8 per mille incassato grazie ad un meccanismo truffaldino, per istruire meglio i suoi preti a contatto con le giovani generazioni".
Una nota di condanna per i fatti di Milano è giunta anche dal Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli di Roma che "respinge con fermezza l'ondata di violenze perpetrate ai danni di giovani gay e si è adoprato sin dalla sua nascita contro la discriminazione alle persone gay, lesbiche e transessuali".
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Ndr. Arcigay ci ha ormai abituato a notizie di questo tipo che poi o vengono dimenticate oppure ridimensionate o, peggio ancora, smentite. A chi dobbiamo credere..? All'Arcigay o al Corriere? E se anche fosse vero, perchè strumentalizzare e "sputtanare" così dei giovani adolescenti. Non è meglio scegliere un rispettoso silenzio invece di accendere l'altoparlante dei comizi? Staremo a vedere.
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