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venerdì 8 febbraio 2008

Pubblicità. Londra boccia l’"offesa ai gay".

Il tema dei gay torna di prepotenza al centro del dibattito pubblicitario in Gran Bretagna. L’Advertising standard authority, l’organismo che vigila sulla correttezza della pubblicità, ha accolto la segnalazione di un consumatore ed ha condannato perché ingannevole, offensivo e non provato un annuncio diffuso dall’associazione The Christian Congress for Traditional Values.

(Pubblicità Italia) Il messaggio raffigurava l’immagine di una tipica famiglia inglese, formata da padre, madre e due figli, seduti su un divano abbracciati. L’headline sparava forte il concetto secondo cui l’obbiettivo dei gay era di abolire la famiglia. Secondo l’associazione autrice del messaggio non doveva parlarsi di pubblicità scorretta essendo dimostrato che questo è uno dei punti maggiormente cavalcati dal movimento gay. Null’altro quindi che un richiamo a un tema e ai suoi valori al solo fine di salvare la centralità della famiglia. L’Asa - al termine della sua istruttoria, - ha invece ritenuto profondamente scorretta la pubblicità in esame dal momento che non era corretto presentare l’intero movimento gay, e i valori di cui promuove la diffusione, con tali espressioni ed immagini. Inoltre, e questo è un punto molto significativo, da statistiche demografiche non risulta essere vero che la famiglia tradizionale inglese ruoti intorno ad una coppia sposata con figli. Risultano invece sempre più numerosi i casi di coppie conviventi non sposate, con figli, spesso di altri matrimoni o relazioni. Insomma, non si deve più ritenere vera l’affermazione secondo cui la vera famiglia inglese è quella sposata con figli. Da qui la conclusione che il messaggio, seppur comprensibile nei valori e fini che si prefiggeva, utilizzava espressioni forzatamente offensive e, soprattutto, e principi non più generalmente condivisi e seguiti. Tutela quindi ai valori e all’immagine dei gay, e condanna per la pubblicità del Christian Congress for Traditional Values reo di raffigurare i gay come una minaccia eccessiva utilizzando linguaggi gratuitamente offensivi. (F.U.).

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