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venerdì 8 febbraio 2008

A Roma lezione dai gay contro l’omofobia. E i corsi sono obbligatori.


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(Nino Materi - Il Giornale) Donna e Margaux sono una coppia. Una coppia formata da due «lei». Due donne americane che si amano. Due donne che hanno un figlio: Grayson. Oggi Grayson ha sei anni e in tv guarda un cartoon «speciale». I suoi coetanei vanno pazzi per i Simpson, lui invece ama Buddy G.

Buddy G è un bambino in versione cartone animato che ha due mamme, due donne lesbiche che l’hanno adottato. In pratica la storia di Buddy G è la stessa di Grayson. E quelle due mamme sono le «sue» due mamme. A inventare e a realizzare i personaggi del cartoon Buddy G sono state infatti proprio le due mamme di Grayson, diventate la coppia simbolo dei diritti gay al femminile.

Una battaglia, la loro, combattuta anche a colpi di cartoni animati. E i risultati danno loro ragione. Una compagnia di produzione televisiva di Omaha, nel Nebraska, ha prodotto infatti la prima serie di «Buddy G - My two Moms and Me», il cartoon «didattico» per bambini con entrambi i genitori dello stesso sesso.

Per Donna Colley e Margaux Town è un sogno che si realizza: «Abbiamo realizzato questo cartoon in modo che le famiglie come la nostra abbiano a disposizione almeno un film a disegni animati in cui riconoscersi». Un prodotto realizzato senza le grandi risorse tecnologiche di Pixar o Disney, ma che punta a sfondare nella grande distribuzione televisiva e cinematografica. Intanto il dvd con gli episodi di Buddy G è in vendita online per 10 dollari. Un successo anche in Italia, dove si può acquistare sui principali siti gay.

La legge del Nebraska non consente ancora a Margaux e Donna di essere entrambe «madri legali» di Grayson, un privilegio che per ora tocca alla sola Margaux che ha effettivamente partorito il bimbo. Ma la loro lotta giudiziaria continua. E da oggi può contare anche sull’aiuto di un cartoon di nome Buddy G.

«È stato più lungo, più costoso e più faticoso di quanto avevamo pensato, ma non potremmo essere più orgogliose e felici del cartone animato e di ciò che rappresenta», ha detto Margaux. Le fa eco la sua compagna, Donna: «Mentre i bambini oggi hanno pronto accesso alla letteratura che descrive famiglie con genitori omosessuali, questa è la prima volta che i bambini con due mamme o due papà saranno in grado di vedere sullo schermo un protagonista che ha una famiglia come la loro».

Nel primo episodio del cartone, «Gli anelli perduti», il protagonista Buddy G e il suo migliore amico Owen scoprono l’importanza dell’essere sinceri dopo la scomparsa di alcuni anelli. Nei prossimi episodi verranno presentati anche altri tipi di famiglia, tra cui anche una due papà.

La nascita di Buddy G sembra fatta apposta per rilanciare le polemiche sui «nuovi nuclei sociali», che nulla hanno a che fare con la tradizionale famiglia incentrata sui «vecchi» ruoli di padre (maschio) e madre (femmina). Roba passata, oggi bisogna stare rincorrere i tempi. Tanto che anche il ministro della Pubblica istruzione britannico ha imposto ai docenti di non usare più termini «obsoleti» come mamma e papà: parole «omofobe» che potrebbero offendere i bambini figli di coppie gay o lesbiche. I professori inglesi dovranno scrivere e dire soltanto «genitori». E nulla più. Senza entrare più di tanto nello specifico. Un dvd con le ultime avventure di Buddy G pare sia già in viaggio verso tutte le scuole del Regno Unito.

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