Gli avatar di Second Life, insomma, sono sempre meno soli sul web. Altre comunità crescono rapidamente: There, The Sims, Entropia. Chi non è troppo esperto dei paesaggi artificiali nati su internet può rivolgersi a Synthravels, un’agenzia di viaggi virtuali dove guide esperte accompagnano i turisti tra le stanze e i sentieri delle galassie digitali, ancora isolate l’una dall’altra. “Second Life è la meta più richiesta dai nostri utenti” sottolinea Mario Gerosa, uno dei fondatori di Synthravels “ma c’è molto interesse anche per il gioco World of Warcraft. I turisti che viaggiano con noi imparano che in ogni mondo si possono scoprire personaggi e culture locali”. Finora un migliaio di persone ha preso parte all’iniziativa, completamente gratuita: tra le località più gettonate di Second Life, le isole dei grandi marchi (come Dior, Gabetti, Ibm) e quelle new age come Svarga. “La difficoltà principale e più comune è quella di agire in questi spazi: tanti pensano che sia difficile muoversi. Chi ha già giocato con i videogame, però, è molto facilitato” osserva Gerosa.
Per ora gli edifici e gli oggetti dei mondi virtuali somigliano a quelli reali. Ma stanno nascendo culture locali creative: l’ultima tendenza di Second Life, per esempio, sono i ritratti di avatar: l’anno scorso a Brescia è stata organizzata una mostra con una galleria di queste immagini provenienti da Second Life. E si è dimostrata interessata anche la Tate Gallery di Londra.
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