Interdetti dalle funzioni religiose i due sacerdoti della Curia cosentina. Il presule annuncia una rivoluzione etica e una fase di penitenza e preghiera. Una dimostrazione plastica di voler voltare pagina e di riaffermare la primazia dell’etica.
(Mario Campanella - La Provincia cosentina) Monsignore Salvatore Nunnari (nella foto) ha sospeso a divinis Padre Kevin Chukwuka e Don Alfredo Luberto. Entrambi i sacerdoti non potranno più amministrare i sacramenti, essendo il provvedimento sospensivo intercorrente e immeditamente esecutivo.
Il provvedimento è stato firmato circa un mese fa, ma nessuna notizia è trapelata dalle stanze di Piazza Parrasio. Padre Chukwuka è stato condananto in primo e secondo grado per molestie sessuali nei confronti di una bambina di Acri. Una vicenda gravissima considerato che il sacerodte nigeriano era parroco di una delle più importanti chiese del comune. Don Alfredo Luberto, invece, amministratore della Fondazione Papa Giovanni XXIII, si trova ancora agli arresti domiciliari, dopo gli arresti avvenuti lo scorso luglio, per le gravi accuse di malversazione relative alla sua gestione.
Per il sacerdote di colore si profila la possibilità concreta di un allontanamento definitivo dalla Chiesa qualora la Corte di Cassazione dovesse rendere certa la condanna a due anni inflittagli dal tribunale di Cosenza e confermata dalla Corte d’Appello di Catanzaro. Per Luberto, invece, si profilano le dimissioni volontarie, anche in relazione al fatto che il sacerdote cosentino ha confermato agli inquirenti gran parte delle contestazioni addebitategli. I provvedimenti di sospensione segnano una svolta nell’azione di Mons Nunnari. Una svolta certamente positiva, con l’immagine di una Chiesa che non vuole più rimuovere i suoi problemi, ma affrontarli direttamente e superarli, ribadendo la primazia dell’etica nella gestione quotidiana della Chiesa. Il terzo sacerdote sospeso in un anno (Padre Fedele Bisceglie è stato interdetto direttamente dal suo ordine monastico, come prevede il diritto canonico) chiude il cerchio di un bilancio non certo meritevole, ma di cui (è opportuno ricordarlo) l’attuale Vescovo non ha colpe. Lo scandalo del Papa Giovanni, che ha colpito una struttura diretta della Chiesa (compreso il laicato), ha riguardato uomini e nomine che appartenevano al suo predecessore, Giuseppe Agostino. Il lungo proclama contro l’usura, male che affligge nel cuore la sua città, è la testimonianza di una volontà precisa di non tacere e di alzare sempre di più la voce contro settori precisi dei colletti bianchi. Nunnari è un uomo intelligente, che sa distinguere la zizzania dalla buona erba. Pe rquesto ha riferito ad Eugenio Facciolla nomi e circostanze sulle pressioni che ha subìto per l’affidamento della struttura di Serra Aiello. Pressioni inutili, atteso che la struttura non è stata data a nessuno. Una nuova pagina, forse, si prospetta per la chiesa cosentina.
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