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venerdì 11 gennaio 2008

L’Europa guarda Napoli. E vede Bassolino che si comporta come un turista.

Il presidente della Campania, Antonio Bassolino durante una conferenza stampa | Ansa
(Panorama) “Non è un turista svedese che passa di lì per caso. Eppure si comporta come tale”. Ecco il giudizio (impietoso) sul governatore della Campania Antonio Bassolino nei giorni della crisi che ha investito tutta la regione.

A farlo è il giornale tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung che non usa mezzi termini per descrivere l’operato del governo campano e del suo presidente: “Il vero capolavoro di Bassolino e del suo predecessore sono gli sforzi per l’introduzione di un sistema di raccolta differenziata. Senza procedure concorsuali, e quindi con una semplice chiamata diretta sono stati assunti 2000 spazzini e comprate apparecchiature e camion per 65 milioni di euro. I camion sono scomparsi. Gli spazzini ammettono di non aver mai raccolto nemmeno un chilo di spazzatura. Le prime norme sull’emergenza, continua Tobias Piller, corrispondente dall’Italia dell’autorevole giornale tedesco, “sono del 1992. Nel 1993 Bassolino viene eletto sindaco. Un anno dopo viene dichiarato lo stato di necessità e nominato il primo dei nove commissari straordinari”. Da allora è tutto un trascinarsi di crisi in crisi. “E ancora politici come Bassolino propongono norme straordinarie in deroga ai principi del diritto per trattare direttamente con i candidati più desiderabili alla realizzazione degli impianti di smaltimento. E questo è il bello per chi tira i fili della politica: se bisogna trattare alla svelta, diventa molto più facile favorire amici di affari e protetti di partito senza badare troppo alla trasparenza”.
Ma il quotidiano tedesco è solo l’ultimo di periodici, giornali e televisioni ad aver ritratto a tinte forti la Campania e i suoi politici. Giappone, Arabia Saudita, Brasile, Inghilterra, Stati Uniti e molte altre nazioni ancora: all’appello non manca nessuno. E nessuno assolve i politici nazionali e locali (Bassolino in primis, ma anche il sindaco Rosa Russo Iervolino, il ministro Alfonso Pecoraro Scanio e il premier Romano Prodi) dallo status quo partenopeo.
Aveva cominciato Le Monde annunciando il 4 gennaio “duemila tonnellate di spazzatura nelle strade della città”, l’aveva seguito El Pais e l’Indipendent con la fotografia dei manichini di Bassolino e della Iervolino impiccati.
Fino a ieri, quando, in un’editoriale in prima pagina, il maggior quotidiano finlandese, Helsingin Sanomat descriveva il caos dei rifiuti di Napoli come “una vergogna per l’Italia” aggiungendo che “il colpevole maggiore è l’inerzia sia dell’amministrazione comunale che dei politici napoletani”.
A fargli eco sono anche i principali quotidiani israeliani, da Yediot Aharonot ad Haaretz.
Non meno dura l’emittente televisiva Cbs che ha accusato della crisi “amministratori corrotti e malavita organizzata”.Giorni prima, l’emittente araba Al Jazeera accostava il caso Napoli ad altre catastrofi naturali come inondazioni, terremoti ed eruzioni. E dal resoconto di tutte le altre testate, insieme alla cronaca impietosa delle inefficienze dei politici partenopei, sembra emergere la stessa fatalità e impotenza delle più gravi tragedie naturali.

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