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sabato 22 dicembre 2007

Proietti dopo il caso Costanzo. "Brancaccio, che squallore".

Sei anni di direzione, poi l'improvvisa estromissione. Ora la nuova avventura: "Già 60mila biglietti venduti".

(Laura Larcan - La Repubblica) "La botta l'ho avuta, ed è stata bella pesante. Quello che più mi ha infastidito di più sono stati i modi volgari con cui hanno gestito la storia, una situazione tra le più squallide che mi siano mai accadute nella vita. Ma forse sarà che io passo per un volgarone romano, e hanno pensato che questi modi fossero in linea col mio personaggio. Chissà'".

Così Gigi Proietti ricorda a quattro mesi di distanza la sua "disavventura" estiva col Brancaccio, culla del teatro nazional-popolare: dopo sei anni di direzione artistica sull'onda dei successi, il "golpe all'amatriciana", come lo chiamò lo stesso Proietti, portò al potere Maurizio Costanzo. Gigi Proietti parla della "batosta" brancaccina, alla presentazione della versione aggiornata del suo one man show di culto, "Di nuovo Buonasera", con cui la scorsa stagione ha segnato un record di tutto esaurito proprio all'ingrato Brancaccio. Un omaggio divertito e nostalgico al varietà che ha fatto storia, con cui cavalcherà il palcoscenico monumentale del Gran Teatro di Tor di Quinto a Roma, dal 29 dicembre fino al 16 marzo.

"Fortunatamente, dopo questa débacle al Brancaccio - continua Proietti - che per me è stato un vero calo di zuccheri, ho ricominciato subito a pensare alla mia carriera, con la sicurezza di ricominciare in un teatro bellissimo come questo, che mi fa venire in mente uno slogan come 'Proietti ri-tenda'. E allora facciamo questo tenda-tivo. Perché mi sembra di essere tornato agli inizi, nel '76, quando a piazza Mancini, portai per la prima volta uno spettacolo in un teatro tenda. In fondo, a Roma il teatro tenda l'ho inventato io".

Grande spirito condito con un pizzico di amarezza: "Quella col Brancaccio è stata una grande sconfitta, non l'ho certo metabolizzata in due settimane, anche se adesso la considero vecchia e passata da vent'anni".

E se gli si chiede se si informa sulla salute del Brancaccio sotto la nuova direzione di Costanzo, replica: "Francamente al Brancaccio non voglio più pensare, nenanche ci passo più, talmente è lontano da casa mia. E non mi interessa sapere neanche come stia andando. Adesso voglio fare le mie scelte personalmente, senza che nessuno venga a dirmi cosa fare o non fare. Quello che farò da oggi in poi, lo decido solo io. Perche', in passato, le mie iniziative manageriali hanno dato fastidio a qualcuno".

Ma una rivincita se la prende subito, visto che lo spettacolo prossimo al debutto ha già registrato un record: "60 mila biglietti prevenduti - come annuncia Proietti - segno che Roma ha risposto in maniera straordinaria e che ha scelto di seguirmi".

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