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sabato 29 settembre 2007

Campione d'Italia: Mostra gay, dietrofront del Casinò.

Dopo Milano, anche l’enclave decide di dire addio all’evento organizzato da Vittorio Sgarbi.
Il presidente della casa da gioco: "Avrebbe diviso il consiglio".


(Lorenzo Morandotti - Corriere di Como) Campione dice 'Vade retro' alla mostra 'Vade Retro', già clamorosamente bocciata dal sindaco di Milano, Letizia Moratti. Il Casinò dell'enclave ha detto definitivamente no, dopo gli entusiasmi della prima ora e le successive perplessità, alla mostra sull'arte omosessuale curata dal critico Vittorio Sgarbi, assessore alla Cultura del capoluogo lombardo. E questo «pur ritenendo l'evento di grande impatto mediatico per il rilancio del nuovo Casinò», come si leggeva ieri in uno scarno comunicato. Più dettagliata la spiegazione che ha dato in serata il presidente del Cda del Casinò, Mario Resca: «Sembrava fatta, avevamo previsto 60mila persone paganti. Ma abbiamo ritenuto di non mettere in imbarazzo il consiglio di amministrazione del Casinò, che si sarebbe diviso sull'argomento e invece deve rimanere coeso in questa fase di rilancio».
Resca non rinnega l'importanza della mostra. Dice: «il rapporto tra arte e omosessualità è di grande attualità. Il fatto che i media abbiano parlato molto della mostra ne determina l'importanza. Ma abbiamo rinunciato - non porterò la mozione alla prossima riunione dell'8 ottobre, l'ho già ritirata - perché voglio che il consiglio sia unito e che si responsabilizzi sull'ottenimento dei risultati». Quali gli obiettivi dunque' «Abbiamo bisogno - conclude Resca - di portare nel Casinò nuovi clienti e nuovi giocatori e abbiamo bisogno che tutta Campione diventi una capitale del divertimento. La provocatoria mostra di Sgarbi era un modo per iniziare. Non abbiamo ancora la fama per attrarre grandi mostre ma con Vittorio Sgarbi il rapporto rimane intatto: avremo in futuro altre occasioni per collaborare.
L'importante è che il Casinò si misuri con l'Europa: per me è un'azienda come un'altra che deve fare business, e ha bisogno di scrollarsi di dosso l'immagine del giocatore vecchio stampo tutto sigaro e azzardo, in stile Belle Époque e deve essere piuttosto sinonimo di divertimento a 360 gradi. Per questo Campione deve dotarsi di un grand hotel da 2-300 camere. Lanceremo una gara internazionale cui parteciperanno le catene alberghiere per realizzarlo». Deluso e amareggiato si dice Vittorio Sgarbi. «Campione ha dimostrato scarsa serietà e le motivazioni che ha addotto per la rinuncia sono risibili. Ero piuttosto perplesso sulla scelta dell'enclave, non mi sembrava in assoluto la sede più adatta. Poi l'ipotesi si è consolidata nel corso della trattativa e mi sembrava giunto un accordo di cui avevo preso atto. Adesso scopro che promettevano la pelle dell'orso senza averlo catturato. Rimango convinto invece che un luogo come il Casinò per rilanciarsi deve organizzare una mostra di grande impatto che ha fatto parlare molto di sé i media, proprio come questa.
Credo che 'Vade Retro' a Campione avrebbe messo nell'angolo Milano, che peraltro l'ha rifiutata. Ora Campione non potrà ottenere lo stesso risultato con una mostra di minore impatto. Eppure era come il cacio sui maccheroni. Un Casinò ha una intrinseca componente peccaminosa. A Campione non si può fare, a meno che non si voglia giocare sull'effetto di contrasto, una mostra del Beato Angelico».
Ora la mostra è contesa tra Firenze, Padova e Taormina, con la prima in pole position.

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