Articolo di William Jurgensen, traduzione di Stefania Salomone, tratto da www.politicaonline.net
Nelle scorse settimane numerosi giornali italiani hanno dato in manira scandalizzata la notizia che i domenicani olandesi hanno rilanciato, in un loro documento, la prassi di far presiedere la messa ai fedeli in mancanza di preti. Una prassi già è in uso in alcune comunità ma, hanno aggiunto i Domenicani, che a presiedere "sia che si tratti di uomo o donna, omo o eterosessuale, sposato o celibe, non fa differenza. Ciò che importa è la sua scelta di fede". Vediamo come è stata presentata questa notizia dalla stampa estera che ha dato ampio risalto alle motivazioni che hanno portato a questa proposta.
Paesi Bassi. L’ordine religioso dei domenicani nei Paesi Bassi ha avanzato una proposizione innovativa che prevede che persone laiche vengano scelte dalle proprie comunità per celebrare l’Eucarestia qualora non ci fossero preti disponibili.
In un opuscolo inviato alle 1.300 parrocchie del paese, si afferma che la chiesa dovrebbe modificare il suo modello di messa incentrato sulla figura del prete in favore di uno costruito intorno alla comunità che condivide il pane e il vino nel raccoglimento della preghiera. "Sia che si tratti di uomo o donna, omo o eterosessuale, sposato o celibe, non fa differenza.
Ciò che importa è la sua scelta di fede", recita l’opuscolo, approvato dai leader dell’ordine olandese. Comunque, la conferenza dei vescovi olandesi ha prontamente replicato che lo stesso opuscolo sembra essere "in conflitto con i dettami della Chiesa Cattolica Romana". Ha affermato di non essere a conoscenza del progetto e di doverne studiare a fondo i propositi prima di replicare ufficialmente.
L’opuscolo di 38 pagine, intitolato Kerk en Ambt ("Chiesa e Ministero"), rispecchia il punto di vista del teologo belga domenicano Fr. Edward Schillebeeckx. Nel 1986 la Congregazione per la Dottrina della Fede, guidata dal Cardinal Joseph Ratzinger ha avvertito F. Schillebeeckx che la sua visione di Eucarestia e ministri laici era "errato", ma non ha intrapreso azioni nei suoi confronti.
L’opuscolo è stato scritto da quattro frati domenicani, incluso Fr. André Lascaris, un teologo della Dominican Study Centre for Theology and Society di Nijmegen. Fr. Lascaris è stato coinvolto nel programma di pace per l’Irlanda del Nord dal 1973 al 1992 e ha pubblicato numerosi articoli e libri su conflitti, violenza, perdono e riconciliazione. Gli altri autori sono Fr. Jan Nieuwenhuis, ex-responsabile del Dominicus ecumenical centre di Amsterdam, Fr. Harrie Salemans, un parroco di Utrecht e Fr. Ad Willems, ex docente di teologia alla Radboud University di Nijmegen.
L’opuscolo riferisce che molti fedeli olandesi percepiscono un forte disagio per l’assemblamento di varie parrocchie e la loro chiusura sembra essere l’unica risposta alla sfida della carenza del clero. "La chiesa è centrata sui preti e attualmente ritiene il presbiterato più importante delle comunità di fedeli", ha affermato Fr. Salemans in una intervista pubblicata sul sito dell’ordine domenicano olandese. "Questo segna la fine delle congregazioni locali".
Prendendo a modello le prime comunità cristiane, l’opuscolo sostiene che sia possibile per una comunità locale scegliere un ministro laico per amministrare i vari servizi. Il ministro e la comunità pronuncerebbero la formula di consacrazione insieme. "Pronciare queste parole non è un diritto riservato al prete", dice l’opuscolo. "E’ la consapevole espressione di fede dell’intera comunità".
I ranghi dell’ordine domenicano olandese si sono sfoltiti come quelli del clero in genere e contano oggi solo 90 unità. Dal 2000 nei soli Paesi Bassi sono state chiuse circa 200 parrocchie a causa della mancanza di preti e della scarsa frequentazione dei fedeli.
Testo originale: Church in the World
Data e origine: 8 September 2007, Netherlands
Titolo: Dutch Dominicans call for laity to celebrate Mass
Autore: William Jurgensen
Pubblicato originariamente su: http://www.thetablet.co.uk/articles/10320
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