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mercoledì 3 settembre 2008

Nicola Cicchitti da Trieste, il finanziere che guida il coming-out dei poliziotti gay.

Il nostro timore non è quello di una ritorsione violenta ma di una discriminazione strisciante. Ci preoccupa il machismo quotidiano che chi è in divisa è costretto a vivere.

(Maddalena Rebecca - Il Piccolo) Lui il «coming out» l’ha fatto tanto tempo fa. E ora si batte perchè anche gli altri poliziotti, fiamme gialle, carabinieri e militari omosessuali d’Italia trovino il coraggio per uscire allo scoperto e abbandonare la clandestinità.

Nicola Cicchitti, finanziere trentenne in servizio da dieci anni a Trieste, ha fatto della lotta ai pregiudizi radicati nelle caserme e nelle questure del Paese una vera e propria missione. La porta avanti da presidente di «Polis aperta», l’associazione che sta per organizzare a Bologna il primo meeting nazionale di gay e lesbiche in divisa.

Un evento a cui Cicchitti, originario della Calabria ma ormai triestino d’adozione, laureato in economia aziendale e molto attivo nel mondo del volontariato, lavora da mesi. L’idea, maturata anche grazie ai suoi contatti con i rappresentanti delle altre 14 associazioni europee di gay con le stellette, è quella di riuscire a portare a fine settembre nel capoluogo romagnolo decine di uomini e donne appartenenti a forze dell’ordine ed esercito.

Omosessuali di ogni età e provenienza, accomunati dalla volontà di cambiare le cose e decisi quindi a partecipare alla stesura del nuovo statuto dell’associazione e a definire un programma di iniziative che aiutino a superare lo «stato medievale in cui versa il sistema dei regolamenti interni alle forze di polizia relativamente all’orientamento sessuale».

«Per molti di noi - spiega Nicola Cicchitti - il timore non è quello di una ritorsione violenta, quanto della discriminazione strisciante. A preoccupare è il disagio per il machismo quotidiano che chi è in divisa è costretto a vivere. Un disagio fatto di battute e linguaggi, lo stesso che le donne entrate nell’Esercito e in Polizia hanno contribuito a cambiare, senza tuttavia riuscire a cancellarlo».

Di qui l’appello lanciato dal presidente di «Polis aperta» ad unire le forze per reagire e cambiare una mentalità oscurantista ancora dura a morire. La stessa, ammettono alcuni dei 200 soci dell’associazione, che si traduce spesso in provvedimenti quanto meno sospetti, come cambi di mansioni e trasferimenti coatti.

Ed è proprio per evitare questo tipo di rischi che la stragrande maggioranza dei gay in divisa, a Trieste come a Palermo, rinuncia a manifestare liberamente il proprio orientamento, posticipando il momento dell’«outing» in reparto. «Non puoi mai sapere come reagiranno i tuoi superiori - scrive un poliziotto nel blog della comunità degli omosessuali con le stellette -. Ed è comunque sempre difficile dimostrare che un trasferimento punitivo è arrivato perchè si è scoperto che sei gay e non per ”esigenze di servizio” come dicono le motivazioni ufficiali».

L’impegno di Nicola Cicchitti, comunque, non è rivolto solo alla dimensione nazionale.
Il giovane finanziere, infatti, è attivo da tempo anche nel tessuto cittadino.
Vicepresidente del circolo Arcigay-Arcilesbica di Trieste è inoltre componente della direzione provinciale del Partito democratico e ha fatto parte della Costituente regionale dello stesso Pd. Di recente ha poi partecipato alla raccolta di firme a favore dei diritti civili e di cittadinanza a favore di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali.

La sua, insomma, è un’attività intensa e instancabile che, probabilmente, ha dovuto anche fare i conti con qualche ostilità e più di qualche mugugno.

Chissà se può aver dato a fastidio a qualcuno anche il blog che il finanziere Cicchitti aveva aperto lo scorso luglio con l’idea, si legge nel messaggio inaugurale di «creare uno spazio aperto, dove poter comunicare un mio pensiero, una mia idea, il mio modo di vedere le cose!». Inutile, infatti, tentare di aprire l’archivio del blog per leggere tutti i commenti inseriti dal finanziere trentenne nelle settimane scorse. L’operazione è resa vana dalla comparsa di un’eloquente scritta blu: «spiacenti, il blog all'indirizzo nicolacicchitti.blogspot.com è stato rimosso».

Impossibile chiederne ragione al diretto interessato. «Nico», come si firma nel blog, è partito qualche giorno fa per le vacanze. Vacanze vere, spiega nell’ultimo messaggio leggibile, vale a dire lontane da cellulari e computer, e caretterizzate solo da buone letture e ottime compagnie.

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