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mercoledì 3 settembre 2008

Milano, giornalista adescava e stuprava badanti straniere.

Violenza sulle donne

(Panorama) Vestiva con giacca e cravatta, diceva di essere un giornalista televisivo e attaccava bottone con le ragazze alla fermata dell’autobus. Sceglieva quasi sempre badanti o infermiere straniere, cui proponeva di fare un servizio per un canale locale o un’intervista per un quotidiano nazionale. In realtà l’adescamento aveva ben altri fini. Una donna ucraina di 37 anni ha denunciato che Fadil S., bosniaco 42enne, l’ha rapita e poi violentata. Gli agenti del commissariato Greco-Turro, a Milano, lo hanno sottoposto a fermo con l’accusa di sequestro di persona a scopo sessuale.

Nel telefonino dell’uomo sono stati trovati i numeri di altre 18 ragazze, con gli sms che aveva inviato a ciascuna. Tutti con tono maniacale, di chi controlla e perseguita la propria vittima. Per questo la polizia le vuole interrogare, per capire se anche loro hanno subito il terribile trattamento della 37enne ucraina. Pare che il bosniaco studiasse e seguisse le donne che voleva adescare e che le incontrasse soprattutto alla metropolitana di piazzale Loreto e sugli autobus 91 e 92.

Una lunga storia di ossessione alle spalle, quindi. E anche dei precedenti penali per reati sessuali, estorsione, furto, minacce e lesioni risalenti a una decina di anni fa. Nonostante ciò, e nonostante fosse in Italia da clandestino, Fadil S. era riuscito realmente a collaborare con alcune tv locali e a scrivere per alcune testate, anche nazionali. Usava un nome falso e si faceva chiamare Fabio o Frederick.

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