Un paio di birre in compagnia, una sigaretta, quattro innocenti chiacchiere.
(La Repubblica) Poi l'invito a salire in auto con la scusa di accompagnarlo a casa. Invece, una volta raggiunto un parcheggio di Menaggio, averebbe abusato di lui approfittando dello stato di intontimento che pare fosse dovuto a qualche sostanza messa nella sigaretta. Con le accuse di violenza sessuale aggravata e continuata è finito in manette un 56enne di Corrido (Como), Carlo Caccia, arrestato dai carabinieri di Porlezza dopo la denuncia fatta da un giovane. L'uomo, impiegato all'ufficio postale, è stato bloccato attorno all'una di sabato notte quando è caduto in una trappola costruita dai militari che da una settimana attendevano il momento giusto.
Ovvero quando il 56enne è tornato alla carica per incontrasi nuovamente con un 18enne residente in zona. Secondo quanto riferiscono i carabinieri, i due si erano incontrati una prima volta nel maggio scorso quando il giovane era ancora minorenne, tentando più volte di avere con lui rapporti sessuali. Il primo incontro in un locale pubblico dove gli aveva offerto da bere e una sigaretta probabilmente drogata. Stando alle accuse la sera del 16 agosto scorso sarebbe tornato alla carica nello stesso pub: avrebbe nuovamente incontrato il ragazzo e, adducendo, la volontà di chiarire quello che a suo dire sarebbe stato nulla più che un equivoco, lo avrebbe convinto a salire ancor una volta sulla sua auto ripetendo lo stesso copione della prima volta, in questo caso, però, appartandosi in una zona buia ai piedi del Monte Galbiga.
In questo caso, però, la 'preda' per nulla intontita, sarebbe riuscita a fuggire. Stanco di una situazione divenuta insopportabile, il ragazzino si è quindi rivolto ai carabinieri che hanno fatto scattare la trappola: all'ennesimo invito il giovane si è presentato all'incontro con due microspie: una per il collegamento diretto con i militari, l'altro per registrare il colloquio fra i due.
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