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domenica 10 agosto 2008

Treviso. Gay al park dell'ospedale, un anno dopo. Non è cambiato nulla. Gentilini furioso: "Prendo provvedimenti".

La polemica Dodici mesi fa la «pulizia etnica», l'inchiesta e il corteo in centro.
Gentilini: "Lunedì metterò tutti in fila, esigo che i miei ordini vengano eseguiti. Segnalerò questa cosa al prefetto".

(Angela Pederiva - Il Corriere del Veneto) Un anno dopo la bufera, torna a spirare il vento della polemica sul parcheggio dell'ospedale di Treviso. O, per meglio dire, sugli amplessi omosessuali che si verificano durante le ore notturne nel piazzale del nosocomio cittadino, contro cui nell'agosto del 2007 s'era scagliato il vicesindaco Giancarlo Gentilini al grido di «culattoni », col risultato di trasformare il capoluogo della Marca nella capitale estiva dell'orgoglio gay.

Qualche sera fa le telecamere di Rete Veneta hanno ripreso baci e palpeggiamenti fra uomini nei pressi del Ca' Foncello e ieri, visionando il filmato, ai microfoni della stessa emittente lo Sceriffo ha promesso una lavata di capo alla polizia locale.

Era l'8 agosto dello scorso anno, quando Gentilini tuonò contro gli incontri ravvicinati notati nei pressi del Ca' Foncello, usando l'ormai nota (e discussa) espressione, da un lato per stigmatizzare il fenomeno e dall'altro per annunciare il pugno di ferro. Mentre il «kiss in» di massa accendeva i riflettori del mondo su una Treviso accusata di omofobia, il potenziamento dell'illuminazione pubblica, l'attivazione di un sistema di videosorveglianza e l'aumento dei pattugliamenti dei vigili urbani erano state le principali misure assicurate da Ca' Sugana.

Ma dodici mesi dopo, poco o nulla sembra essere successo.

Intorno alle 23 di giovedì la troupe televisiva ha infatti registrato una serie di scene che lasciano ben poco spazio all'immaginazione.

Nell'area di sosta praticamente vuota, si registra un viavai di auto attorno alle poche macchine ferme. Scendono uomini, che si baciano e si palpeggiano, sotto la luce dei lampioni ma senza nessuna telecamera, né tanto meno alcun agente, a monitorarne i movimenti. Una situazione che, se soddisferà i difensori della libertà di orientamento sessuale, ha mandato su tutte le furie il vice di Gian Paolo Gobbo. Il commento di Gentilini è un crescendo di rabbia: «Sono baci fra uomini? Bene. Esibizioni vergognose di gay e assimilati. Quindi continua il commercio dell'amore gay e lesbico. Allora vuol dire che gli ordini che io ho dato alla polizia municipale non sono stati eseguiti. Adesso prenderò provvedimenti nei confronti di coloro che erano stati ordinati di rendere libero da queste effusioni il piazzale ».

Precisando che nessuno gli ha più segnalato problemi nell'area, «forse perché c'è ancora qualcuno che ha paura di dire quello che è vero», il vicesindaco ha anticipato una dura reazione: «Lunedì metterò tutti in fila ed esigerò che i miei ordini vengano eseguiti e non buttati nel cestino. Censuro l'operato delle forze dell'ordine e segnalerò questa cosa al prefetto».

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