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giovedì 5 giugno 2008

GayLib "cinguetta" con la Carfagna ma molti ne prendono le distanze.

GAYLIB: BENE MINISTRO CARFAGNA PER UNA LEGGE CONTRO DISCRIMINAZIONE. MA BISOGNA RICONOSCERE LE COPPIE GAY.
(Prima) "E' dolce musica svegliarsi al mattino ed ascoltare Mara Carfagna che parla della sua intenzione di arrivare ad una legge contro la violenza e la discriminazione di gay e lesbiche: che si stia aprendo lo spiraglio per un dialogo costruttivo?". Lo afferma in una nota Enrico Oliari, presidente di GayLib (gay di centro-destra), il quale ha continuato dicendo che "è tuttavia necessaria un'azione concreta per ovviare non solo alla discriminazione attiva, ma anche a quella passiva ovvero a quel tremendo vuoto di leggi che non dà ragione alle coppie formate da persone dello stesso sesso". Alberto Ruggin, referente di GayLib per il Veneto, ha ripreso il ragionamento di Oliari: "Il ministro Carfagna si era precedentemernte detta indisposta a valutare il riconoscimento delle coppie gay, ma noi di GayLib speriamo poterle sottoporre la nostra proposta del riconoscimento dei diritti delle coppie omoaffettive, un'alternativa a quelle delle sinistre che darebbe ragione e dignità agli omosessuali italiani". "Si tratta – ha poi concluso Oliari – di diritti che sono realtà nel resto dell'Unione Europea e trovo assurdo che la classe politica giustifichi la condivisibile istituzione del reato di clandestinità col fatto che esso è presente anche negli altri Paesi europei, ma poi si dimentichino le Risoluzioni e le realtà che sono a nostro favore".
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Tanto non ci dividi.
(Puta a queer invader) La mattina di oggi si apre con una promessa - vedremo se e come mantenuta - da parte del Ministro Carfagna di presentare al prossimo Consiglio dei Ministri un disegno di legge sullo stalking. Il primo dato che va fatto presente è che viene spezzato il lavoro compiuto dalla precedente legislatura. Invece di approvare un unico testo di legge contro lo stalking e l’omofobia, si privilegia il primo, nel tentativo di dividere l’unione tra il movimento delle donne e quello lgbtq. Credo si possa giudicare favorevolmente come un passo in avanti la presentazione del ddl sullo stalking e la promessa - velata di minacce: “Gay, non fate polemiche!” - di presentarne uno in seguito - “attualmente allo studio” - sull’omofobia. E’ necessario altresì aggiungere che questa manovra da dividi et impera è destinata a fallire. Le analisi, le lotte, i punti programmatici in comune tra il movimento di liberazione lgbtq e il movimento delle donne sono tali e tanti che non verranno spezzati e divisi. Anzi, lavoriamo ogni giorno assieme con la convinzione comune che il raggiungimento dei risultati per uno apre la strada al raggiungimento dei risultati per l’altro. E viceversa.

Una nota a margine merita la dichiarazione di Enrico Oliari per GayLib. Fa bene l’esponente di punta dello sparuto gruppo dei gay di destra a incalzare il Ministro sulla questione del riconoscimento delle coppie gay. Assolutamente fuori luogo e razzista è però l’accostamento delle unioni civili all’introduzione del reato di clandestinità. La sua paura per i i migranti Oliari se la tenga per sé: già soffiano forti i venti xenofobi in Italia. Davvero non si sente il bisogno di sapere se è più sfortunato un omosessuale che non può sposarsi pur desiderandolo o un immigrato scappato per fame e povertà dal suo paese d’origine e incarcerato per diciotto mesi solo perché senza un documento. Sono i fatti che contano. E i fatti sono che delegazioni di migranti di varie nazionalità parteciperanno al Pride. Vicino allo spezzone di GayLib.

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