(Agenfax) Tanti anni fa, si era all'inizio degli anni venti, un giovane Eugenio Montale, poeta genovese destinato a diventare uno dei grandi della letteratura nazionale e mondiale del novecento tanto da meritare nel 1975 il Nobel per la letteratura, conobbe nell'allora famoso teatro Verdi, nel centro storico del Capoluogo Ligure in Stradone di Sant' Agostino dove ora c'è il Teatro della Tosse, Boris Kniaseff, ballerino russo, scappato dalla natia San Pietroburgo all'avvento del regime comunista nel 1917 e riparato a Sofia.
Allora il Teatro Verdi di Genova, nel bel mezzo dei tipici "carruggi" che connotano l'impianto urbanistico dell'antica Superba, era uno dei luoghi di punta della cultura cittadina e tutta l' "intellighenzia" genovese partecipava alla sua vita culturale. Montale fu letteralmente rapito dalla leggerezza e soavità del modo di danzare dell'artista russo e ben presto gli dedicò la famosa lirica "Ripenso il tuo sorriso" che entrò, nel 1925, a far parte della celebre raccolta "Ossi di seppia". Nei giorni scorsi purtroppo questo autentico capolavoro poetico dell'ermetismo montaliano è salito alla ribalta delle cronache per essere stato fatto oggetto di una clamorosa topica da parte dei soloni del Ministero della Pubblica Istruzione che, nell'abbozzare la traccia ad essa relativa da consegnare poi ai candidati all'esame di maturità, hanno trasformato il danzatore baltico in una donna.
L'errore è stato compiuto dalla speciale commissione permanente, istituita presso il Ministero romano di Viale Trastevere, presieduta sino a ieri da Caterina Petruzzi. Ieri poi al consolato russo di Genova- Nervi lo svarione è stato così sarcasticamente commentato "un marchiano errore dovuto alla terribile ignoranza del popolo italiano, una nazionalità culturalmente molto carente a livello di diffusione nella massa di un gran patrimonio di conoscenza. A queste gravi lacune poi voi italiani aggiungete un totale spregio per la cultura dei paesi dell'Est Europa, sintomo di un complesso di superiorità che in realtà nasconde una proverbiale debolezza intellettuale".
Ben più pesante invece il commento avanzato dall'Arcigay che ha detto di "essere sicura che a febbraio ( il ministro competente era il democratico Fioroni) quando furono compilate le tracce dei temi, grazie all'ondata di intolleranza omofoba che da mesi percorre tutta la penisola e che allora era rappresentata dai Teodem eletti nelle fila del partito di Veltroni, la prima preoccupazione fu quella di non far apparire un mostro sacro nazionale come Montale nelle vesti di un omosessuale e quindi con nonchalance fu addirittura cambiato il corso della storia della letteratura italiana come se l'aver dedicato una lirica ad un uomo di per se sia indice di pederastia". Per la cronaca Boris Kniaseff morì a Parigi il 7 ottobre del 1975 e fu sposato con la ballerina sua connazionale Olga Spessivtseva.
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Ndr. Mi domando se l'omofobia non sia anche ad esempio vedere gay dappertutto. E probabilmente all'Arcigay diranno che non importa se Boris Kniaseff era sposato... sai quanti gay sono o sono stati sposati... Un ballerino poi. Chi è più steretipatizzato? Che ne dite? (Aspis)
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