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giovedì 29 maggio 2008

In Ecuador la chiesa cattolica raccoglie firme per evitare la legalizzazione del riconoscimento delle coppie gay.

Grande mobilitazione in tutte le Diocesi a sostegno della vita e per evitare la legalizzazione dell’aborto nella nuova Costituzione.
Agenzia Fides) - Il popolo dell’Ecuador si sta mobilitando in seguito al dibattito in atto nell’Assemblea Costituente su temi cruciali come la legalizzazione dell’aborto, il riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali e l’eliminazione del nome di Dio dalla nuova Costituzione. “Di fronte a questa situazione, la Chiesa non poteva tacere” afferma suor Immaculada Doncel, Superiora delle Serve del Focolare della Madre presenti a Chone (Diocesi di Portoviejo), le quali si sono prontamente attivate rispondendo all’appello dei Vescovi del Paese ad ostacolare la presa di tali decisioni.
Secondo quanto spiega all’Agenzia Fides la religiosa, la Conferenza Episcopale Ecuadoriana, insieme ad altre istituzioni come la CORPEDUCAR (Corporazione Ecuadoriana per la Qualità dell’Educazione), la CONFEDEPAL (Confederazione Ecuadoriana delle Scuole Particolari Laiche), la CONFEDEC (Confederazione Ecuadoriana degli Istituti di Educazione Cattolica), la CEPAFEC, il CONESA, (Consiglio Nazionale per l’Educazione Salesiana) ed il movimento “Fede e gioia” (Movimento di Educazione Popolare Integrale e Promozione Sociale), ha organizzato una raccolta di firme su tutto il territorio nazionale.
Attraverso queste firme, il popolo dell’Ecuador rivolge all’Assemblea Nazionale Costituente 2008 diverse petizioni: invocare la protezione di Dio nel preambolo della Costituzione; garantire l’inviolabilità della vita dal concepimento fino alla morte naturale senza eccezioni; garantire la protezione della famiglia, riconoscendo l’unione tra l’uomo e la donna come unico nucleo familiare; garantire la libertà di educazione ed il diritto dei genitori a scegliere l’educazione per i propri figli.
Nella parrocchia di San Cayetano, dove sono presenti le religiose, è partita subito la raccolta di firme. I giovani sono andati a gruppi di due nelle università, negli ospedali, nei centri sanitari, nelle scuole, nei negozi, per informare le persone sul tema del dibattito e raccogliere le firme. Nell’Università è stato organizzato un forum con sei relatori per parlare ed informare gli universitari sull’aborto dal punto di vista medico, psicologico, legale, sociologico, economico e morale. Con questo forum si è poi dato inizio ad una intensa “Giornata per la Vita”, caratterizzata da diversi momenti, tra cui la Santa Messa all’aperto nel cortile della Parrocchia, nel centro della città, seguita da una marcia a favore della vita avente per tema “Grazie mamma per aver detto si alla vita”, che è culminata con una “Serenata alle madre”.
Tutte le firme raccolte sono state presentate nella Città Eloy Alfaro a Montecristi, sede dell’Assemblea Costituente, dal Presidente della Conferenza Episcopale, Mons. Antonio Agguerri, direttamente al Presidente dell’Assemblea, Alberto Acosta. Hanno assistito alla consegna una moltitudine di giovani e professori di diversi centri educativi che si erano riuniti. Sono state consegnate un totale di 61.700 firme. La Parrocchia di San Cayetano ne ha raccolte 9.537.
Oltre alla Giornata per la Vita, ha preso il via la formazione di gruppi per la vita nelle università e nelle scuole secondarie. Per questo nell’ultimo mese i membri di alcuni gruppi giovanili stanno approfittando della loro formazione settimanale per prepararsi su questi temi, perché saranno loro stessi a dover parlare ai propri compagni. Un’altra idea che si sta elaborando è la “Fraternità bianca”, una iniziativa per promuovere anche tra i bambini lo spirito della difesa della vita; gli stessi bambini si impegnano tra le altre iniziative a pregare per questa intenzione.
Come afferma suor Immaculada Doncel “è importante che i cattolici non rimangano con le braccia conserte. Siamo contente della risposta di molti giovani che sono stati capaci di affrontare questa sfida con responsabilità e generosità e di avere potuto contribuire alla difesa della vita e della verità”. Inoltre, conclude la religiosa, grazie a questa mobilitazione, “molte persone sono state interpellate nella loro coscienza sul valore della persona umana, la grandezza della sua dignità dal momento del concepimento. È stato anche un motivo di particolare unione con tutti i fratelli cristiani cattolici”.

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