(Fireman) Avere a che fare con i medici ospedalieri quando si è gay/lesbiche è un problema. Non si può, ad esempio, gestire il trattamento medico preferito per un partner a cui non si è ufficialmente sposati. Negli stati Uniti la HRC (Human Rights Campaign) insieme alla Gay & Lesbian Medical Association hanno pubblicato per la seconda volta l'Healthcare Equality Index (Indice per l'uguazianza nel sistema sanitario), una guida agli ospedali gay friendlydel paese: Degli ospedali che hanno partecipato tutti volontariamente solo la metà - circa 45 su 88 - hanno raggiunto posizioni alte in classifica secondo il nuovo sistema di valutazione creato dalle due associazioni per i diritti di gay e lesbiche. Gli indicatori usati per le valutazioni includono la non discriminazione nei confronti dei pazienti, diritti di visita e di decisione per i partner, diversity training per i dipendenti, e pratiche non discriminatorie per gli impiegati. Non c'è stato invece nessuna intenzione di valutare - se non per la loro poca propensione a partecipare - quelli che non hanno risposto. La speranza è che il numero di strutture aumenti conseguentemente all'impegno di pubblicare tale indice annualmente. L'indice comprende anche alcune raccomandazioni per gli ospedali, a cominciare dai moduli la cui compilazione viene richiesta ai pazienti. Esso raccomanda che "transgender" venga inserito tra le opzioni per il genere e che tra lo stato civile ci sia anche "con partner" cosi come "single," "sposato/a", "divorziato/a" e "vedovo/a."
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