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martedì 20 maggio 2008

Gaypride, da rivendicazione di diritti a manifestazione politica. Ferrero (Prc), sinistra scenda in piazza a fianco dei movimenti.

Carfagna demolisce decenni di battaglie per i diritti.
(Apcom) Rifondazione comunista sarà "come ogni anno al fianco dei movimenti gay, lesbo e transgender al corteo nazionale del Gay pride". "Cosa farà invece il Pd?". Lo chiede l'ex ministro Paolo Ferrero (Prc), secondo il quale "la ministra alle Pari Opportunità Barbara Carfagna oggi ha demolito, con poche, ma drammatiche, parole e prese di posizione, decenni di battaglie e di rivendicazioni del movimento femminista, omosessuale e transgender, battaglie e rivendicazioni appoggiate e condivise con coscienza ed entusiasmo dalla sinistra, storica e non, da tutti i democratici e da tutte le persone che semplicemente si battono per il riconoscimento pieno e sacrosanto dei più elementari diritti civili".

Prosegue Ferrero: "Negare il patrocinio al Gay Pride, come hanno fatto persino sindaci e istituzioni locali e nazionali dal diverso, e non certo 'sovversivo', colore politico, è la migliore esemplificazione di come le destre oggi al governo del Paese intendano affrontare il problema dei diritti civili e della stessa laicità dello Stato. La verità è che queste destre sono e resteranno ostaggio di una cultura razzista e omofoba".

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