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martedì 20 maggio 2008

La risposta del Mario Mieli di Roma a Mara Carfagna.

Mara Carfagna al Ministero della Fantascienza.
Dopo la minestra riscaldata dell'ostentazione e della sobrietà che ricorda molto le assurdità sulla violenza sessuale alle donne da condannare ma che "se si sono messe la minigonna, allora se la sono cercata", la Ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna torna a parlare del Pride dimostrando approssimazione e poca sensibilità.

Preme innanzitutto chiarire che il patrocinio ai Pride non viene certo richiesto per la manifestazione ma per le iniziative culturali che lo accompagnano, in piena linea con quanto la Ministro si direbbe pronta a fare. Mentre le richieste politiche e legislative non possono essere certo ridotte al riconoscimento delle coppie omosessuali, pur centrale, ma vanno da normative antidiscriminazione in linea con gli altri Paesi europei a norme contro la violenza omofoba e transofoba, a norme che rendano meno traumatico e più agevole il cambio di identità anagrafica per le persone trans, al diritto di asilo per le persone perseguitate in altri paesi, al ricongiungimento anche delle coppie dello stesso sesso come previsto dalla normativa comunitaria, al contrasto a ogni forma di discriminazione, razzismo, sessismo, violenza contro le donne. Tutte richieste che un Ministro delle pari opportunità dovrebbe valutare e studiare con attenzione e impegno prima di bollarle dicendosi frettolosamente in disaccordo.

Con tutto il rispetto per la fortunata cerchia di amicizie gay della Carfagna, gli strumenti di cui si avvale un Ministro per valutare la presenza o meno di violenze o discriminazioni per le persone glbt dovrebbero essere un po' diverse dalle chiacchiere in libertà con qualche conoscenza personale, e basarsi piuttosto su ricerche, studi e, non da ultimo, proprio sull'esperienza delle associazioni che si confrontano quotidianamente con questi problemi sul territorio.

Del resto negli ultimi anni si è registrato un incredibile e preoccupante aumento delle violenze psicologiche, verbali ,fisiche e politiche di cui solo una piccola parte viene in realtà denunciata e ancora meno diffusa dai media. Solo qualche settimana fa un gruppo di oltre dieci giovani ha attaccato la nostra sede al grido di Froci Raus, e invocando fascismo e campi di concentramento. La Ministro è smentita persino da numerosi esponenti politici del suo stesso schieramento, che non si sono risparmiati dichiarazioni o comportamenti pesantemente e violentemente discriminatori (es: Calderoli, Prosperini, Ciarrapico, Gentilini, Fini, Alemanno, Giovanardi).

Di fronte a questo quadro fosco la cosa ancora più preoccupante è il pressapochismo di chi dovrebbe occuparsi seriamente di questi problemi, evitando offensivi ideologismi e inutili paralleli tra categorie di persone colpite da discriminazioni come se si potesse istituire una graduatoria o una guerra tra vittime e discriminati. Discriminare tra discriminati non è decisamente una buona partenza per il neo ministro della Pari Opportunità!

Andrea Maccarrone
Direttivo Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli.
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Ndr. Al solito ci arriva dal Circolo Mario Mieli un'analisi lucida e profonda di tutta la faccenda.

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