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mercoledì 20 febbraio 2008

Elezioni Usa. Fermata la corsa di Hillary Rodham Clinton alla Casa Bianca.

(Anelli di fumo) Alla fine sono ben venti i punti percentuali in più presi da Obama in Wisconsin, e non i dieci-quindici che pensavo. (Sì, anche stavolta ho azzeccato la previsione,). La sconfitta della Clinton in Wisconsin è dunque molto più ampia e se al momento non sappiamo ancora i dati delle Hawai'i, non credo ci siano possibilità per Hillary nello stato in cui Obama è nato e cresciuto. L'unica incertezza riguarda il divario: sarà maggiore o minore di questi venti punti del Wisconsin? Lo sapremo tra poco.

Ma una sconfitta così forte in uno stato che pareva tagliato su misura per la Clinton (i sondaggi la davano perdente in Wisconsin solo negli ultimi 10 giorni, prima qui doveva essere una sua roccaforte) significa che Obama ha sfondato anche nell'elettorato tradizionalmente pro-Hillary. E i dati parlano chiaro: Obama prende il 50% del voto femminile, il 67% di quello maschile, raggiunge largamente la maggioranza assoluta non solo nelle città ma ora anche nei sobborghi e, riguardo alle classi di età, lascia a Hillary solo la maggioranza degli anziani over 60, prendendo percentuali bulgare tra gli elettori fino a 24 anni (il 76%), fino a 29 (il 66%), fino a 39 (il 63%).

Quello che non mi è per niente piaciuto della sconfitta di Hillary è il trend che ha ormai stabilito: per la quarta volta consecutiva la senatrice di New York non ha ritenuto di complimentarsi con Obama per la larga vittoria ottenuta. Chiaro, perdere non piace a nessuno. Ma piace meno di tutti a Hillary, abituata sempre e solo a vincere, e questo atteggiamento le è ormai rimproverato da tutti gli analisti. Questa mancanza di cortesia potrebbe costarle cara. Potrebbe addirittura essere la goccia che fa traboccare il vaso in favore di Obama, ora dato in grande rimonta in Texas e in Ohio, dove solo quindici giorni fa aveva 20-25 punti di svantaggio, ora sembra ridotti a 5-7.
Alla fine, Hillary forse vincerà ugualmente, di poco, i due grandi stati del 4 marzo, ma se ci riuscirà sarà un testa a testa e a quanto pare il sistema elettorale texano potrebbe anche riservare una sorpresa, nel caso appunto di una competizione all'ultimo voto: Obama potrebbe ottenere meno voti popolari e più delegati, per via del suo radicamento nelle zone urbane contro quello della Clinton nelle zone rurali.

Altro dato assai interessante: Obama ha stavolta vinto anche tra i superdelegati, ossia gli uomini dell'apparato del partito. Ne ha presi 4, contro i 2 della Clinton. Un segno che anche la nomenclatura del Dp ha deciso di cambiare cavallo. In totale, Obama ha ora 1301 delegati contro i 1239 della Clinton.

Alla luce di questi cambiamenti, anche AnelliDiFumo cambia il cavallo delle sue scommesse. Se fino a oggi ho detto che Hillary poteva vincere Texas e Ohio e dunque alla fine imporsi come candidata democratica, ora invito tutti ad aspettare qualche altro giorno e a vedere come andranno le primarie del 4 marzo, sebbene sembra proprio che la corsa di Hillary Rodham Clinton alla Casa Bianca si sia fermata in un freddo martedì di febbraio in Wisconsin. Il 4 marzo, sapremo se la corsa per la nomination democratica è ancora a due, o se invece il candidato democratico sarà per la prima volta nella storia un uomo mulatto.

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