banda http://blografando.splinder.com

lunedì 28 gennaio 2008

«Crematemi», ma non basta la parola del vedovo gay.

Francese morto a Venezia in un incidente: l’ultimo saluto bloccato per 15 giorni. È stato necessario il consenso di un nipote - Coppia unita nei Pacs in base all’ordinamento di Parigi non riconosciuto in Italia. Un’odissea burocratica per rispettare le volontà del defunto.

(Lorenzo Mayer - Il Gazzettino) Per la legge francese erano regolarmente uniti. Ma questo in Italia non fa testo. Niente cremazione o passaggio di eredità se ad indicare queste ultime volontà non è un componente della famiglia tradizionale, ma un compagno dello stesso sesso. È quanto insegna la storia di un cittadino francese, morto il 12 gennaio scorso dopo essere stato investito da un'auto al Lido di Venezia. Solo ieri mattina - dopo aver rintracciato un nipote - è potuta avvenire la cremazione.

Così anche l'ultimo viaggio, o le pratiche per la successione e l'eredità, possono trasformarsi in un'impresa se, pur vivendo da oltre dieci anni a Venezia, si è poi soggetti ad un ordinamento giuridico diverso da quello italiano, in questo caso francese, che non corrisponde alla legislazione nazionale. Solo ieri mattina, al cimitero di San Michele di Venezia, si è svolta la cerimonia funebre, a quindici giorni di distanza dal tragico incidente, con la cremazione così come lo stesso defunto aveva disposto. Sono state rispettate le sue ultime volontà. Ma la procedura è stata tutt'altro che facile.

L'uomo di 80 anni, nato a Chateau Villan, ufficialmente era residente a Parigi, anche se da parecchi anni viveva al Lido. Il 15 novembre 1999, il Parlamento francese ha approvato la legge numero 944 dal titolo "Du pacte civil de solidarité et du concubinage". Il provvedimento disciplina l'unione tra due persone, diversa dal matrimonio, che viene definita "il Patto civile di solidarietà": anche tra persone dello stesso sesso. L'anziano investito al Lido da nove anni era, infatti, unito regolarmente, anche sotto l'aspetto civile, ad un compagno. Ma questo non l'ha messo ai ripari dalla burocrazia. Dopo la pensione i due, che stavano insieme da circa quarant'anni, avevano deciso, di comune accordo, di stabilirsi a Venezia. La loro era unione, però, era riconosciuta in Francia, ma non in Italia, dove i Pacs sono al centro della contesa politica. E quindi qui, visto che il compagno era l'unico familiare dell'uomo, non sarebbe potuta avvenire la cremazione. Ci sono volute due settimane di attesa, quasi snervante, per il "vedovo" e gli amici per arrivare ad una soluzione del "caso" dando all'anziano l'ultimo saluto secondo la sua volontà. Un ruolo determinante l'ha avuta la professionalità dimostrata dai dipendenti dell'Ufficio anagrafe del Lido, che hanno preso a cuore la vicenda.

In base alla legge francese, il Patto civile di solidarietà è un contratto stipulato da due persone fisiche maggiorenni, di sesso diverso o del medesimo sesso, per organizzare la loro vita comune. Il Patto viene concluso mediante dichiarazione congiunta presso la cancelleria del tribunale d'istanza del luogo dove fissano la loro residenza comune ed è soggetta a registrazione. Con la stipula nascono in capo ai partners una serie di obblighi e diritti sia economici che sociali tra i quali anche le disposizioni delle ultime volontà, in caso di morte, e il passaggio dell'eredità. Ma quando negli uffici della municipalità del Lido si è presentato il compagno per chiedere la cremazione ed esprimere le ultime volontà del defunto, gli addetti, pur comprendendo la vicenda, si sono trovati impossibilitati ad accogliere una tale richiesta. Per la legge italiana l'interlocutore che avevano davanti non era certo un familiare e non aveva, quindi, alcun diritto.

I dipendenti, capita la delicatezza della questione, si sono messi al lavoro. Dopo una settimana di ricerche e contatti, anche con l'ambasciata francese, sono riusciti a risalire ad un nipote che ha autorizzato la cremazione. «Un "caso" limite - spiegano dall'Ufficio anagrafe della Municipalità del Lido - ma queste situazioni sono destinate a diventare sempre più frequenti, visto una società sempre più multiculturale».

Sphere: Related Content

Nessun commento: