(La Gazzetta di Mantova) In arrivo dal Cile e per la prima volta in Italia. Fenomeno della letteratura latino americana contemporanea, Pedro Lemebel è uno scrittore originalissimo e «personaggio simbolico amatissimo dalla sinistra e dalla comunità omosessuale internazionale» come sottolinea la nota di presentazione a cura di Marcos Y Marcos. Nato a Santiago negli anni Cinquanta, Lemebel ha rivelato mondi sommersi attraverso le sue cronache pubblicate sui giornali dell'opposizione e trasmesse da Radio Tierra, e ha conquistato definitivamente i lettori con il suo primo romanzo "Ho paura torero". L'opera, vale la pena ricordarlo, è stato il libro più venduto in Cile nel 2001 ed è tuttora un romanzo di culto in Italia e nel mondo.
Proprio in coincidenza con il Festivaletteratura il 4 settembre uscirà il suo nuovo libro, "Baciami ancora, forestiero".
Una raccolta di cronache urbane, testimonianze politiche e bizzarri racconti di viaggio.
Nel 1987 ha fondato insieme a Francisco Casas il Collettivo artistico "Yuegas del Apocalipsis" che «realizza memorabili eventi pubblici, mescolando performance provocatorie, trsformismo, fotografia, video e installazioni, per rivendicare il diritto alla vita, alla memoria, alla libertà sessuale».
Lo stile dell'autore è una "variante ludica del barocco" «come se la realtà si potesse trasmettere solo attraverso una rielaborazione sottilmente comica o assurda, con il distacco ironico che merita uno spettacolo ricolmo di elementi profondamente discordanti».
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Caricatura omosessuale in salsa RadioTre.
(Mr scorreggia) Radio Tre in collegamento diretto da Mantova trasmette interviste con alcuni degli scrittori presenti.... Bene, anzi male. È appena finita l'intervista a Pedro Lemebel che ha pubblicato in Italia "Ho paura torero".
Scusa, Pedro ma non ti sembra di fornire una dimensione leggermente caricaturale della tua omosessualità, rivendicata ogni due parole, sbiascicata nel tuo modo di parlare alla Vizietto di Tognazzi? Forse questo è davvero il tuo modo d'essere e quindi sei sincero nel presentarti così al pubblico ma perché io ho sempre più la sensazione che molte persone omosessuali finiscono sempre più col corrispondere e presentare l'idea che gli eterosessuali incollano addosso ai gay?
La dimensione caratteriale fino a che punto è originaria e fino a che punto è il frutto d'una
mediazione tra ciò che siamo e ciò che gli altri vogliono farci essere?
No, non fraintendermi, non ce l'ho con gli omosessuali né, tanto meno, ce l'ho con te, è solo che se mi metto nei panni d'un omosessuale forse proverei un po' di imbarazzo nel dare di me un'immagine che sembra un collage di tutti questi stereotipi che GLI ETEROSOSSEUALI hanno incollato da sempre addosso ai gay.
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