“È la prima volta che si realizza un progetto organico che raccolga tutto il meglio dello scenario della Street art italiana” sostiene il curatore Gianluca Marziani. Un lavoro di ricerca durato un anno che vede insieme nomi storici come Paolo Buggiani (lavorò con Keith Haring a New York negli anni Settanta) e Cuoghi & Corsello, con i giovani Whystyle, Ozmo, Ivan che scrive la sua poesia urbana su grandi spazi (”Chi getta semi al vento farà fiorire il cielo”). “Volevamo capire cosa fosse successo dopo il graffitismo, dopo le bombolette” aggiunge Marziani.
Una mostra per scoprire chi sono i Banksy italiani, chi riuscirà a eguagliare le quotazioni da capogiro dell’artista inglese che ha firmato i muri di Londra con i suoi disegni politici e provocatori. Come Sten, che opera sui muri della capitale e, ritiene Marziani, “ribalta la logica della locandina con antagonismo militante. Riuscendo a leggere il mondo contemporaneo con codici diversi”.
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