(Fireman) Quando leggo certe notizie mi incazzo. Come, ad esempio, quando leggo questo post/annuncio di Aurelio Mancuso, presidente in carica di Arcigay Nazionale, mi chiedo che senso ha.
Mi spiego meglio.
Esiste da un po di mesi l'associazione Certi Diritti nel cui manifesto - tra i tanti punti - si legge:
- a diffondere il Manifesto per l’eguaglianza dei diritti (www.matrimoniodirittogay.it) e forme di collaborazione con le associazioni lgbt;
- a collaborare strettamente con l’Avvocatura per i Diritti GLBT – “Rete Lenford”, promuovendone e diffondendone l’attività, tesa a formare professionisti del settore nell’ottica di una cultura dell’azione legale in difesa e promozione dei diritti civili.
Ancora una volta ArciGay - ed il suo presidente - si impegnano a mantenere il primato della poca propensione alla collaborazione disperdendo di fatto quelle poche forze che possono esser messe in campo per il perseguimento di un fine comune.
La smania da primadonna della comunità GLBT di ArciGay si conferma ancora una volta quale elemento di disturbo nel complesso mondo dell'associazionismo GLBT. L'annuncio di "nozze gay" da celebrare in 80 città è solo fumo negli occhi dal momento che tali celebrazioni non avranno altra risonanza se non quella di uno show da seconda serata. Inoltre, questo è solo un modo per suscitare clamore e far parlare di se, provocando però un disturbo a chi di fatto cerca di agire all'interno delle regole per svelarne contraddizioni e le discriminazioni insite e da interpretazione.
Ancora un applauso ad ArciGay.
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