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mercoledì 18 giugno 2008

Ricerche. Per la famiglia avere un figlio gay non è un dramma.

E' quanto emerge da una ricerca effettuata su 200 famiglie italiane da due ricercatrici dell'Universita' del Piemonte orientale, Chiara Bertone e Marina Franchi.
(Ansa) Avere un figlio omosessuale non e' un dramma per le famiglie italiane: pochissimi sono i genitori che lo hanno cacciato da casa o hanno reagito con violenza. La stragrande maggioranza, dopo il primo attimo di smarrimento, lo accetta e lo ama come prima. Il problema, semmai, e' il timore che i figli non vengano accettati dalla societa', e il fatto che molti genitori cattolici si trovano a scontrarsi con i loro precetti religiosi.

E' quanto emerge da una ricerca effettuata su 200 famiglie italiane da due ricercatrici dell'Universita' del Piemonte orientale, Chiara Bertone e Marina Franchi, che sara' presentata nel corso della conferenza internazionale 'Family matters-sostenere le famiglie per prevenire la violenza contro giovani gay e lesbiche', in programma a Firenze il 20 e 21 giugno e che e' organizzata da associazioni tra cui l'Agedo, con il sostegno della Regione Toscana.

All'appuntamento partecipera' anche Paolo Brunetto, il giovane palermitano che a fine maggio e' stato accoltellato dal padre che non accettava la sua omosessualita'. Ora Brunetto vive in Toscana dove ha trovato un lavoro.

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