banda http://blografando.splinder.com

martedì 3 giugno 2008

Roma, Gaypride. Le associazioni: Il no a piazza San Giovanni è pretestuoso.

Critiche al sindaco Alemanno. La Questura non è organo politico.
(Apcom) Dopo il 'no' della Questura a concedere l'autorizzazione per l'utilizzo di piazza San Giovanni per il Roma Pride 2008 di sabato 7 giugno, le associazioni gay, lesbo e trans della Capitale promettono battaglia e chiedono un incontro "urgentissimo" per trovare una soluzione. Questa mattina, nel corso della presentazione della kermesse che si è tenuta nella sede della provincia di Roma a palazzo Valentini, i responsabili del comitato promotore hanno rivolto un appello al buon senso da parte di tutte le parti in causa.

"Se la decisione della Questura ha motivazioni tecniche allora è risolvibile, ma se interpreta qualche malumore diffuso allora è pretestuosa", afferma Rossana Praitano, presidente del circolo Mario Mieli e membro del comitato Roma Pride 2008. "Non credo che la Questura sia un organo politico, anche se la sua decisione certamente sarà stata accolta con favore da qualcuno". Riferimento, non troppo velato, alla nuova amministrazione capitolina che per quest'anno non ha rinnovato il patrocinio, a differenza di Regione Lazio e Provincia di Roma, presenti alla conferenza stampa con l'assessore al bilancio, Luigi Nieri e con l'assessore alla cultura, Cecilia D'elia.

"Restiamo profondamente critici verso Alemanno", prosegue l'esponente del circolo Mario Mieli, "con lui c'è stato un incontro conoscitivo durante il quale il sindaco, a cui non si può certo dire che faccia difetto l'ipocrisia, ha messo in chiaro i punti di distanza rispetto alle nostre richieste, ad esempio sulle coppie di fatto". Nel merito della vicenda, se il problema è davvero la presenza di un coro nella basilica di San Giovanni, le associazioni si dicono disposte ad anticipare il loro arrivo in piazza e affermano di aver già ottenuto la disponibilità dal coro stesso a posticipare di mezz'ora l'evento. "In ogni caso il gay pride è sempre stato una manifestazione pacifica e la presenza contemporanea dei due eventi sarebbe invece un gran segnale culturale", spiega la Praitano.

Un parere condiviso anche dall'assessore regionale, Luigi Nieri che afferma: "mi auguro che anche da parte del Comune ci sia un atteggiamento di apertura da qui alle prossime ore. Il gay pride è una manifestazione pacifica che rivendica diritti negati". D'accordo anche l'assessore provinciale, Cecilia D'Elia: "dare il patrocinio quando il governo e altri enti non lo hanno fatto è una responsabilità che rivendico in nome dell'articolo 3 della nostra Costituzione". Per Paola Concia del Pd, "il gay pride fa parte della cultura storica del nostro Paese e che piaccia o no non deve essere oggetto delle decisioni della politica. Mi auguro che si trovi una soluzione anche per smorzare un clima pesante che si sta creando in questi giorni".

Una manifestazione che vedrà comunque confermati i colori di sempre. Ad aprire il corteo, che partirà sabato alle 16 da piazza della Repubblica, un pullman a due piano, rigorosamente fucsia, con lo slogan scelto per questa edizione: "Testardamente parità, dignità, laicità". A seguire quindici carri delle ventidue associazioni omosessuali che procederanno in un percorso già deciso a cui manca però la tappa conclusiva. Invitati a partecipare anche la comunità ebraica e i rom, "visto il clima di intolleranza di questi giorni", spiegano i promotori.

Sphere: Related Content

Nessun commento: