(AGI/AFP) Prime nozze omesessuali in Grecia. Sfidando il rischio di un’incriminazione e l’ira della Chiesa ortodossa, il sindaco dell’isoletta dell’Egeo di Tilos ha unito in matrimonio una coppia di gay e una coppia di lesbiche. I preparativi erano stati tenuti riservati fino all’ultimo per timore che la polizia bloccasse la cerimonia.
La prima a sposarsi e’ stata la quarantasettenne Evangelia Vlami, leader della principale organizzazione omosessuale della Grecia, con una compagna sua coetanea. “E’ un passo avanti verso l’eguaglianza”, ha commentato. I matrimoni sono stati celebrati davanti a una ventina fra parenti e amici dal sindaco socialista di Tilos, Anastasios Aliferis.
I matrimoni gay non sono mai stati legalizzati in Grecia, ma la legge del 1982 non precisa se i matrimoni civili possano essere celebrati solo tra persone di sesso diverso.
Poche ore dopo le nozze il procuratore di Rodi, che ha la giurisdizione su tutto il Dodecanneso, ha intimato al sindaco di annullare i matrimoni e ha aperto un’inchiesta a suo carico per violazione dei doveri di ufficio. Ma Aliferis ha replicato che non vi erano ostacoli giuridici ai due matrimoni, con cui ha voluto dare un contributo “alla lotta per i diritti umani”.
Nei giorni scorsi il procuratore generale della Grecia e il ministro della Giustizia, Sotiris Hatzigakis, avevano avvertito che la celebrazione di matrimoni gay non solo sarebbe stata nulla, ma anche “illegale”. In prima linea nella condanna dei matrimoni gay c’e’ la Chiesa ortodossa: in passato l’arcivescovo Christodoulos ha definito l’omosessualita’ “un difetto”.
L’iniziativa delle nozze e’ stata decisa dalle organizzazioni omosessuali greche dopo che il governo ha varato una legge sulla convivenza per le coppie non sposate che non faceva riferimento a gay e lesbiche. Negli ultimi anni gli omosessuali hanno rivendicato una maggiore visibilita’ in Gracia, dove nel 2005 si e’ tenuto il primo Gay Pride.
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