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lunedì 7 gennaio 2008

Sei iscritto all'Arcigay? Ok, allora sei omosessuale. Nuovi bidoni televisivi.

Attenzione: Deviazione.

Al ragazzo fu chiesta una prova della propria omosessualità. E già questo fa ridere. A voi hanno mai chiesto una prova della vostra eterosessualità? Ma sapete che prova è stata richiesta? l'iscrizione all'Arcigay. Come se fossero le associazioni a decidere della sessualità delle persone.


(Une belle histoire) Facendo zapping mi sono ri-imbattuto, dopo la prima traumatica volta cui è seguito un rapido scambio di idee con le sue cheerleader, in Mario Adinolfi ed in "Pugni in tasca", la nuova (?) trasmissione di Mtv da lui condotta. Sorvolando sul fatto che, nonostante il conduttore si vanti di essere il primo under 40 a condurre un talk show in Italia, di nuovo nel programma, pronipote di decine di antenati moooolto simili targati anni '90, ci sia ben poco, chissà come mai nella puntata di stasera, dedicata alla discriminazione sessuale e razziale, mi vien da notare subito come una prima metà del pubblico venga dritta dritta dall'oratorio e l'altra sia stata reclutata da Arcigay. Anzi no, pardon da Mario Mieli leggo (che come i circoli fanno casting televisivi de sti tempi signora mia...lei non ha idea!). Insomma in questa guerra fra cielo e terra, fra "buoni e cattivi" di quelle che fanno tanto tv-generalista-che-guarda-la-"gente" ma che chiunque giurerebbe di non guardare (perchè "la gente" è sempre qualcun altro) spuntano fuori storie di ordinaria omofobia (vedi i professori che al liceo ti chiamavano "frocio") e le storie più eclatanti come quella del ragazzo a cui fu revocata la patente di guida dopo esser stato ritenuto non idoneo alla leva in quanto omosessuale. A me riguardo questa storia, ora come allora, venero in mente un paio di considerazioni: -Se praticamente da 20 anni a livello internazionale l'omosessualità non è più considerata una malattia, perchè il fatto di essere omosessuali esonerava (o impedisce nei casi, seppur più rari, di persone omosessuali che avrebbero voluto far carriera militare) dalla leva? -Sorvolando pure sulla soria della patente che potrebbe essere assimilata sì ad una barzelletta, ma una barzelletta che ci sta costando anni di processi, corsi e ricorsi, che ovviamente significano soldini, perchè tu, persona omosessuale, con mille altre possibilità, usi il fatto di esser gay per scavallare la leva come se realmente costituisse un impedimento o un handicap? -Al ragazzo fu chiesta una prova della propria omosessualità. E già questo fa ridere. A voi hanno mai chiesto una prova della vostra eterosessualità? Ma sapete che prova è stata richiesta? l'iscrizione all'Arcigay. Come se fossero le associazioni a decidere della sessualità delle persone. Ma il clou una volta tanto non è stato raggiunto tanto con l'intervento di Vladimir Luxuria che si è scagliata ferocemente contro la Chiesa Cattolica davanti ad un interdetto ed imbarazzatissimo conduttore (*) che non tarda a prendere ufficialmente le distanze ancor prima della messa in onda della puntata con apposito post sul suo blog, quanto da un ragazzo che, dalle fila dell'"oratorio" interviene sulla questione del ritiro della patente e sul dibattito dell'omosessualità come patologia con la fantastica interpretazione etimologica e linguistica della parola "patologia", secondo lui appropriata perchè qualsiasi minoranza patisce una deviazione rispetto alla normalità statistica. Il che se non altro mi rincuora. Chi per un motivo, chi per un altro (Hai i capelli rossi? Sai attorcigliare in bocca la lingua?) siamo tutti dei deviati. (*) Prima che le donne dell'harem di Adinolfi assaltino questo blog vi volevo far sapere che vi ho voluto tanto bene. A loro invece volevo preventivamente dire che almeno su qualcosa sono d'accordo con lui: certamente non ha tutti i torti quando dice che spesso in Italia l'unica ad essere identificata come nemica dell'autodeterminazione e della laicità sia la Chiesa Cattolica. Effettivamente non è la Chiesa, che come sta avvenendo per la storia della revisione della 194, potrebbe cantare a suo discapito fino a finir la voce senza sortire alcun effetto, la vera portatrice di queste colpe e neanche tanto i nostri politici che, seppur costantemente genuflessi, cavalcano il più delle volte l'onda del populismo. In questo Paese dove tutti si svegliano solo quando qualcuno sconfina i limiti del proprio personalissimo orticelloognuno provi a guardare dentro di sé facendosi un piccolo laico esamino di coscienza. Come a dire "ognuno ha ciò che si merita". E poi fine della predica

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