(Booksblog) Avete mai provato a farvi penetrare da una riproduzione in lattice del vostro stesso pene? Grant Stoddard sì, e il suo libro si apre proprio con questa scena.
Stoddard sta svolgendo l’operazione su incarico di Nerve.com, la rivista elettronica per la quale tiene una rubrica di sperimentalismo sessuale, e si sta facendo assistere da una sua ospite di nome Jamye, anch’ella esperta della materia.
Dopo quest’incipit in medias res, il racconto torna indietro al momento in cui l’autore s’è trasferito in un’altra città dell’Inghilterra per studiare alla Thames Valley University, alloggiando presso l’ottuagenaria signora Liddiard. All’epoca Grant era ancora vergine e i suoi coetanei lo sbertucciavano per questo, conducendolo ogni venerdì sera nei principali night club della città.
In questa fase, il racconto verte in particolare sull’isolamento – soprattutto sessuale – dell’autore, dovuto anche alla sciagurata scelta di vivere con una vecchia. A interrompere questa routine geriatrica, che per inciso sta diventando anche torbida, irrompe una ragazza americana di nome Becky.
La tenera amicizia tra Grant e Becky culmina – proprio alla vigilia della partenza di lei per gli USA – in una memorabile e intensa esperienza sessuale. Segue sbarco in America di Grant, il quale, andato a recuperare la sua Becky, finirà per restare a lavorare e vivere negli States.
Il libro si dilunga nel raffronto ironico tra l’UK e gli USA e nel racconto della nuova vita newyorkese. Presto Grant scopre Nerve.com e comincia a collaborarvi in qualità di columnist.
A questo punto comincia il racconto delle prime stravaganti esperienze dell’autore nel campo della sessualità, con una memorabile e lunga incursione nell’ambito del porno.
L’ultimo atto del libro consta di un lunghissimo corteggiamento infelice ma divertente dell’autore nei confronti di una teenager francese. Dopo un lungo turbillon di avventure amorose, il libro si conclude dove si era aperto, in casa di Stoddard, dove avviene finalmente l’autopenetrazione anale del protagonista.
Qualche spunto divertente c’è, e a volte si ride. “Working stiff“, edito da Harper Perennial, Per chi è affascinato dalle vite degli altri e dai misteri del sesso.
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