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sabato 5 gennaio 2008

Gay a Napoli: ci resta solo la monnezza!

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(GayAP) In questi giorni assistiamo forse alle fasi finali della presidenza Bassolino. Me lo ricordo ancora “Antonio” che sul palco del gaypride di Napoli del 1996 gridava, con il suo personale modo di parlare, “Napoli diventerà la capitale dei diritti civili!!”. Non solo Napoli non lo è diventata la situazione dei gay a Napoli è peggiorata. Eppure alla festa a piazza Matteotti per la sua prima elezione a sindaco di Napoli di gay ce n’erano tanti. Al suo posto ci siamo ritrovati Rosa Russo Jervolino, certo dal primo momento abbiamo capito che sicuramente non avrebbe partecipato ad un gaypride, ma non ci aspettavamo che affossasse tutte le proposte sul registro delle unioni civili al comune o delibere per iniziative culturali! Più ambigui i consiglieri e gli assessori: chi ha appoggiato le lotte dei gay come Impegno, Carotenuto, Anniciello e la Madaro (a cui va la nostra gratitudine anche se i risultati sono stati deludenti) chi si è dichiarato disponibile solo a parole come la Valente o chi ha deciso di appoggiare solo una parte come Riccio, per il resto la completa indifferenza se non addirittura l’odio. Eppure di gay ce ne sono a Napoli, molti sono emigrati in paesi più civili come la Spagna di Zapatero, ma la maggior parte ha deciso di stare in questa città. Oggi che la monnezza sta ricoprendo la città e il suo nauseabondo odore arriva anche nelle stanze del palazzo San Giacomo, noi gay speriamo che questi politici si dimettano magari consapevoli del loro fallimento e si facciano un bel viaggio in Spagna ad imparare un po’ come si amministrano le città ed il paese.

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