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lunedì 8 ottobre 2007

Il bello della Tv.

Garko eroe romantico (dopo Brass e Ronconi).
«Ora il mio vero sogno è un classico del teatro».


(Emilia Costantini - Il Corriere della sera) Rocco è un popolano, che non abbassa la testa davanti alle ingiustizie. Ha l'indole del Robin Hood, sempre pronto ad andare in soccorso di chi ne ha bisogno, ma proprio per questo finisce spesso nei guai. Bello, generoso, passionale: Gabriel Garko è Rocco, il protagonista de Il sangue e la rosa, kolossal-tv in costume. Quattro puntate da 10 milioni di euro, prodotto da Janus International per Mediaset, su Canale 5 nel 2008, regia di Salvatore Samperi. Talmente bello, Garko, da essere un ex mister Italia (1992), ovvero il più bello del reame. E una volta, una signora dell'alta borghesia gli propose di fare lo gigolò per una sera, per ingelosire il marito.

Spiega l'attore: «Intanto, precisiamo subito che io, in realtà, mister Italia non lo sono stato mai, perché rifiutai il titolo. Avevo partecipato per gioco, ma quando sono stato eletto, ho capito che era meglio lasciar perdere: già mi vedevo in tutte le trasmissioni, in slip e con la fascia, preso in giro da tutti... No, per carità, non faceva per me. Con gli organizzatori del concorso restammo chiusi in una stanza per ore: volevano convincermi ad accettare, perché ovviamente avevano grossi problemi con gli sponsor. Avrebbero voluto obbligarmi, ma non potevano perché all'epoca non si firmava, prima, nessun contratto. Ora le regole sono cambiate, grazie alla mia fuga». E l'avventura con la signora? «Voleva che, complice un paparazzo, venissi sorpreso con lei in atteggiamenti ... Naturalmente non ho accettato. Non avevo alcuna intenzione di prestarmi per far ingelosire un marito troppo distratto». Garko sta vivendo un momento magico: ha appena finito di girare, sempre per Canale 5, la fiction Io ti assolvo, dove è un sacerdote; è l'antagonista di Pieraccioni nel suo nuovo film Una moglie bellissima, è tra i protagonisti di Aspettando il sole, opera prima di Ago Panini; e medita di tornare presto in teatro, dove ha debuttato, un paio d'anni fa, con Luca Ronconi in Quel che sapeva Maisie con la Melato. Passare da Tinto Brass ( Senso 45) a Ronconi è stato difficile? Ammette: «Un bel salto. Quando sono stato scelto non ci credevo neanche io. Non solo per il grande regista, ma anche per la mia compagna di scena, la Melato, una grande attrice. Io, invece, un neofita: trattato pessimamente dalla critica al mio debutto... Ma avevano ragione. Non mi ero preparato abbastanza. Quando, in seguito, abbiamo ripreso lo spettacolo, ci ho messo dentro tutto me stesso ed è andata meglio, molto meglio. Adesso sogno un classico: la bellezza fine a se stessa, anche per un uomo, non porta da nessuna parte. Ci vuole altro per convincere il pubblico, ci vogliono i contenuti».

Ora è l'eroe del Sangue e la rosa. L'azione è ambientata nella Roma papalina di metà '800. Una favola nera, una sorta di Misteri di Parigi. E infatti, nella versione già venduta all'estero (per ora Spagna, Germania e Russia), la fiction si intitolerà I misteri di Roma. Centodieci attori, 10 mila comparse, un cast di tutto rispetto con la partecipazione di Virna Lisi, Ornella Muti, Franco Nero, Giancarlo Giannini, Alessandra Martines. In questi giorni, nel centro storico di Tivoli, sono ricostruiti i vicoli della Trastevere di due secoli fa. Rocco, in fuga dagli sgherri per aver ucciso, accidentalmente, il padrone di una cava di marmo, si rifugia in un bordello. La trama è un vasto affresco a tinte fosche che, sullo sfondo dei primi moti risorgimentali, si dipana fra intrighi di potere, dark ladies assassine, figli illegittimi che scoprono di appartenere a nobili famiglie, duelli e amori impossibili. Rocco è innamorato sin da ragazzo di Isabella (interpretata da Isabella Orsini), anche lei una popolana, figlia di un oste, però capricciosa e viziata (e di lei si scoprirà ben altro in seguito), a sua volta infatuata di Giulio (Mirco Petrini), un giovane aristocratico di animo gentile. Spiega Garko: «Il mio Rocco è un personaggio a tutto tondo: è buono, altruista, ma sa anche essere molto furbo. Si muove come un felino e, tutto sommato, sa dove vuole arrivare».

Per la Orsini, Isabella somiglia un po' alla Rossella di Via col vento: «È impetuosa, oggetto del desiderio di due contendenti, è ricca di ideali, ma è anche ambiziosa: provenendo da un'umile condizione, le piace frequentare i piani alti della scala sociale». E se Giancarlo Giannini veste i panni del cardinal Rospigliosi, personaggio realmente esistito, un'anima nera, a dispetto dell'abito che porta, la Muti è l'ambigua e affascinante baronessa Forleis, sospesa tra le ragioni del bene e del male. Virna Lisi, invece, è l'altera Lucrezia Sciarra: «Era dai tempi della Regina Margot che non recitavo in in costume. Il mio personaggio? Fiera del suo lignaggio, determinata a ottenere ciò che vuole senza lasciarsi abbattere dagli ostacoli, Lucrezia sa anche trasformarsi in una donna di infinita dolcezza, ma non posso svelare con chi: scoprirà infatti di avere una nipote».


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