La rivista affronta i problemi, i bisogni e le risorse delle persone disabili omosessuali.
(Valeria Alpi - Bandiera gialla) Chi sono e come vivono le persone Gay, Lesbiche e Bisessuali con disabilità? Qual è il loro grado di accettazione in famiglia, tra gli amici, da parte di organizzazioni e operatori professionali specifici del settore della disabilità, e da parte di organizzazioni e volontari GLB? Le associazioni GLB e quelle che si occupano di disabilità sono preparate ad accogliere persone GLB con disabilità? Quali le difficoltà nella propria vita affettiva e sessuale?
Può sembrare paradossale la necessità di parlare di un tema così intimo e riservato della vita: di solito non si parla di sessualità con le persone, salvo una confidenza magari con un amico o qualche scambio di battute tra colleghi di lavoro; di sicuro resta un tema di cui difficilmente si parla in famiglia, coi genitori. Una persona “normodotata” può passare la vita a tacere sulla sua sfera della sessualità e nessuno si scandalizza che non se ne parli. Anzi, il parlarne continua a creare forse un po’ di imbarazzo, anche se i messaggi relativi alla sfera della sessualità ci arrivano continuamente da ogni dove.
Una persona con deficit, invece, è in qualche modo “sotto i riflettori” per tantissimi aspetti della sua vita quotidiana: si “sbandierano ai quattro venti” i suoi certificati di invalidità, le sue lotte contro le barriere architettoniche e culturali, le sue richieste di agevolazioni fiscali, le sue necessità di assistenza, i suoi desideri di fruire degli spazi e dei contesti per lo sport e il tempo libero, il suo essere una persona speciale o al contrario una persona più sfortunata di altri, la sua ricerca di inserimento lavorativo, i suoi diritti di integrazione scolastica, e così via. Sulla sfera della sessualità però tutto tace, e se questo può essere in linea con quello che succede per i “normodotati”, paradossalmente si crea una situazione di negazione: il risultato è che la persona disabile continua a essere considerata come una persona a-sessuata.
Inoltre, le associazioni di categoria, sia quelle che si occupano di disabilità, sia quelle che si occupano di omosessualità, potrebbero manifestare eventuali reciproci pregiudizi. Come diciamo spesso, occuparsi di una diversità, o vivere una diversità, non salva purtroppo dal pregiudizio verso gli altri.
Come sempre, la seconda parte della rivista è dedicata alle rubriche, con tanti temi diversi: in questo numero, per esempio, un concorso di bellezza per donne in carrozzina a Hannover, la storia di un alpinista disabile, il concetto di “solidarietà” proposto dalla televisione, l’animazione nel Sud del mondo, una cucina didattica per migliorare l’apprendimento di bambini e adolescenti disabili, gli insegnanti di sostegno nella scuola di un tempo e di oggi, le recensioni dei libri e altro ancora…
Per avere la rivista:
"Uno più uno non sempre fa due - Handicap, sessualità, omosessualità"
Numero 3-2007 di "HP-Accaparlante"
Edizioni Erickson: tel. 0461/95.06.90, numero verde 800/844.052
Per informazioni:
Valeria Alpi
Centro Documentazione Handicap di Bologna
tel. 051/641.50.05
valeria@accaparlante.it
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