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venerdì 28 settembre 2007

Handicap, sessualità, omosessualità: il nuovo numero di "HP-Accaparlante".

La rivista affronta i problemi, i bisogni e le risorse delle persone disabili omosessuali.
(Valeria Alpi - Bandiera gialla) Chi sono e come vivono le persone Gay, Lesbiche e Bisessuali con disabilità? Qual è il loro grado di accettazione in famiglia, tra gli amici, da parte di organizzazioni e operatori professionali specifici del settore della disabilità, e da parte di organizzazioni e volontari GLB? Le associazioni GLB e quelle che si occupano di disabilità sono preparate ad accogliere persone GLB con disabilità? Quali le difficoltà nella propria vita affettiva e sessuale?

A queste domande risponde il nuovo numero monografico di “HP-Accaparlante”, la rivista del Centro Documentazione Handicap di Bologna, dal titolo "Uno più uno non sempre fa due". Da oltre un anno, infatti, il Centro Documentazione Handicap è partner di un progetto – tuttora in corso – voluto da Arcigay di Bologna, con la collaborazione del Centro Bolognese di Terapia della Famiglia e dell’associazione Handygay di Roma. Il progetto, intitolato “Omo-disabilità – Quale il rapporto tra omosessualità e disabilità?”, ha voluto indagare, con una serie di interviste semi-strutturate a 25 persone disabili omosessuali provenienti da tutta Italia, gli eventuali doppi pregiudizi e doppie discriminazioni, le difficoltà specifiche dell’essere insieme sia omosessuali sia disabili, le risorse e i percorsi di integrazione attivati, le richieste, i bisogni, le aspettative. Con questo numero monografico si parla, dunque, di persone disabili omosessuali, e si racconta la ricerca realizzata, i risultati ottenuti e i progetti per l’immediato futuro, cercando di capire le dinamiche nuove che si creano quando si incontrano due diversità, dinamiche nuove che non sono la semplice somma di due problemi. La ricerca permette di riproporre il tema della sessualità delle persone disabili e, soprattutto, di ribadire che le persone disabili non sono a-sessuate.

Può sembrare paradossale la necessità di parlare di un tema così intimo e riservato della vita: di solito non si parla di sessualità con le persone, salvo una confidenza magari con un amico o qualche scambio di battute tra colleghi di lavoro; di sicuro resta un tema di cui difficilmente si parla in famiglia, coi genitori. Una persona “normodotata” può passare la vita a tacere sulla sua sfera della sessualità e nessuno si scandalizza che non se ne parli. Anzi, il parlarne continua a creare forse un po’ di imbarazzo, anche se i messaggi relativi alla sfera della sessualità ci arrivano continuamente da ogni dove.
Una persona con deficit, invece, è in qualche modo “sotto i riflettori” per tantissimi aspetti della sua vita quotidiana: si “sbandierano ai quattro venti” i suoi certificati di invalidità, le sue lotte contro le barriere architettoniche e culturali, le sue richieste di agevolazioni fiscali, le sue necessità di assistenza, i suoi desideri di fruire degli spazi e dei contesti per lo sport e il tempo libero, il suo essere una persona speciale o al contrario una persona più sfortunata di altri, la sua ricerca di inserimento lavorativo, i suoi diritti di integrazione scolastica, e così via. Sulla sfera della sessualità però tutto tace, e se questo può essere in linea con quello che succede per i “normodotati”, paradossalmente si crea una situazione di negazione: il risultato è che la persona disabile continua a essere considerata come una persona a-sessuata.

Inoltre, le associazioni di categoria, sia quelle che si occupano di disabilità, sia quelle che si occupano di omosessualità, potrebbero manifestare eventuali reciproci pregiudizi. Come diciamo spesso, occuparsi di una diversità, o vivere una diversità, non salva purtroppo dal pregiudizio verso gli altri.

Come sempre, la seconda parte della rivista è dedicata alle rubriche, con tanti temi diversi: in questo numero, per esempio, un concorso di bellezza per donne in carrozzina a Hannover, la storia di un alpinista disabile, il concetto di “solidarietà” proposto dalla televisione, l’animazione nel Sud del mondo, una cucina didattica per migliorare l’apprendimento di bambini e adolescenti disabili, gli insegnanti di sostegno nella scuola di un tempo e di oggi, le recensioni dei libri e altro ancora…

Per avere la rivista:
"Uno più uno non sempre fa due - Handicap, sessualità, omosessualità"
Numero 3-2007 di "HP-Accaparlante"
Edizioni Erickson: tel. 0461/95.06.90, numero verde 800/844.052

Per informazioni:
Valeria Alpi
Centro Documentazione Handicap di Bologna
tel. 051/641.50.05
valeria@accaparlante.it

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