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venerdì 28 settembre 2007

Gay contro gay per la "Help Line."

E' ancora scontro tra Arcigay e Mario Mieli. Motivo del contendere: l'appalto del "telefono amico" (bando da 100 mila euro). Chiamato in causa il giudice sentenzia in favore dei gestori.

(Roma One) Divisi da un "telefono amico". L'associazione Arcigay e il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli sono arrivati ai ferri corti. Motivo del contendere: l'appalto della Gay HelP Line assegnata da tempo (con bando da 100 mila euro) dal Campidoglio al raggruppamento rappresentato da Arcigay Roma in partenariato con CGIL Nuovi Diritti Roma e Lazio, NPS Italia Onlus e con Arcilesbica, GayNet, Tribunale per i diritti del malato, Cittadinanza attiva, Sportello per gli immigrati. Assegnazione contestata formalmente dal Mario Mieli che ha presentato ricorso presso il Tribunale amministrativo regionale del Lazio. Ieri l'udienza che ha confermato l'esito dell'appalto: il servizio rimarrà di Arcigay.

ARCIGAY - "In questi ultimi mesi a Roma, nonostante il grande successo del Pride unitario del 16 giugno, si sono verificati numerosi attacchi nei confronti del comitato provinciale Arcigay Roma Gruppo ORA da parte del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli", denunciano dalla sede romana. "E' evidente - dichiara Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma - che questo gesto appare molto grave sul piano politico in seno al movimento gay, perché si richiede di sospendere immediatamente il servizio Gay Help Line, l'unico numero verde antiomofobia in Italia".
Poi Marrazzo si lascia andare a un'apertura: "Sia chiaro che pur giudicando assurdo e incomprensibile il gesto del Mario Mieli, mi auguro che si possa tornare a lavorare insieme in maniera serena".

MARIO MIELI - La replica del Circolo non tarda ad arrivare. "Siamo sorpresi per il grande ritardo di questa dichiarazione - dice Rossana Praitano, Presidente del Mario Mieli - poiché avevamo presentato ricorso ben due mesi fa, ed Arcigay Roma è stato immediatamente informato a tal punto di costituirsi in giudizio". Praitano sottolinea inoltre la assoluta legittimità di uno strumento legale quale è un ricorso amministrativo: "Già all'epoca della nascita stessa della Gay Help Line - racconta - elargita ad un'associazione a quel tempo priva di qualunque esperienza specifica, si sarebbe potuto sottolineare questa "particolarità" e stupirsi pubblicamente per incongruenze quali la pubblicizzazione di un enorme flusso di contatti telefonici prima ancora che la linea fosse attiva".

"EVA CONTRO EVA"- Le due associazioni vivono da tempo alti e bassi (soprattutto bassi). L'ultima occasione che le ha viste scontrarsi a viso aperto è stata la vicenda dei due ragazzi arrestati ai piedi del Colosseo per qualche effusione (o forse più) in una notte di fine luglio. All'Arcigay, che aveva promosso un bacio collettivo di protesta sempre all'ombra del Colosseo, aveva risposto il Circolo Mario Mieli con un'analoga iniziativa (che però anticipava i colleghi). L'Arcigay ha subito protestato: "Hanno copiato". La replica è stata distensiva: "I gesti di solidarietà più sono e meglio è".
La soap continua?

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