(La Stampa) Sieropositivi, sì ai viaggi negli Usa. Gli Stati Uniti stanno per abrogare la legge, conosciuta da pochi specialmente al di fuori del Paese, che vieta ai sieropositivi e a i malati di Aids di varcare il confine ottenendo il permesso di soggiorno.
L'abrogazione della legge, vigente da oltre venti anni, è prevista in un pacchetto che stanzia cinquanta miliardi di dollari in cinque anni per la lotta all'Aids in Africa e nei Paesi del terzo mondo e varato la scorsa settimana dal presidente Bush. Ancora oggi, infatti, non è possibile per i soggetti colpiti dal virus dell'Hiv visitare gli Stati Uniti e ottenere la cittadinanza.
Il senatore John Kerry e il repubblicano Gordon Smith si sono fatti portavoce del movimento per la caduta della legge in questione: "Non ci sono scuse per una legge che stigmatizza una particolare malattia", dicono. La legge, promulgata nel 1987 e confermata nel 1994 dal Congresso Americano, ha causato alcune spiacevoli conseguenze segnalate in una lettera da centosessanta associazioni: esperti del virus dell'Hiv, a loro volta sieropositivi, non hanno potuto presenziare a conferenze tenutesi sul suolo americano, e molti studenti stranieri non si sono sottoposti ai controlli per la paura di essere espulsi dal Paese.
La legge è attualmente in vigore in pochi altri Stati tra cui Russia, Sudan, Libia e Arabia Saudita.
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