La conferenza di Lambeth è finita, ma non sono terminate le discussioni sui temi caldi che l’hanno attraversata. Così se il responsabile anglicano della chiesa d’Irlanda, l’Arcivescovo Alan Harper ha affermato che “se la scienza provasse che l’omosessualità è “naturale” la Chiesa dovrebbe ripensare la sua posizione sulle relazioni tra persone dello stesso sesso”, gli fa eco il vescovo Miller che afferma che “la chiesa d’Irlanda non potrà mai sostenere le relazioni omosessuali, anche nel caso in cui la scienza dimostrasse che sono naturali”. Come dire anche tra conservatori ormai non ci s’intende.
(Gionata news) Uno dei principali vescovi evangelici della Chiesa d’Irlanda, il vescovo Harold Miller, afferma che la chiesa (ndr evangelica d’Irlanda) non potrà mai sostenere le relazioni omosessuali, anche nel caso in cui la scienza dimostrasse che sono “naturali”.
Parlando in una intervista con la Nothern Irish Pubblication News Letter questa settimana, il vescovo Miller ha detto che il capo della chiesa d’Irlanda, l’Arcivescovo Alan Harper ha sbagliato ad asserire che, se la scienza provasse che l’omosessualità è “naturale” per alcuni uomini e donne, la Chiesa dovrebbe ripensare la sua posizione sulle relazioni tra persone dello stesso sesso.
”Non ha alcun senso affermare che, per il fatto che si è nati con una certa inclinazione, allora essa è data da Dio e si dovrebbe essere liberi di assecondarla nella propria vita“ ha detto il vescovo al giornale.
”Si dovrebbe allora dire che ci sono molte differenti inclinazioni con cui ciascuno nasce – anche se queste fossero un dato essenziale della loro natura – e che si spende una intera vita a cercare di dominarle. Il fatto che si sia nati con una di esse non implica alcun giudizio morale sull’inclinazione. Ci sono persone che combattono per dominare le loro inclinazioni inerentemente cattive. Alcune inclinazioni sono buone, altre non lo sono ed alcune sono miste.”
L’arcivescovo Harper ha dichiarato in una comunicazione ad una conferenza della organizzazione missionaria USPG, “Non è stato ancora conclusivamente dimostrato che per alcuni maschi e femmine l’omosessualità e gli atti omosessuali sono naturali piuttosto che innaturali.
Se questo dovesse essere dimostrato, sarebbe necessario riconoscere tutte le implicazioni di questo nuovo aspetto della verità, e questa conoscenza applicata per stabilire e riconoscere quale potrebbe essere il nuovo status delle relazioni omosessuali rispetto alla chiesa”
Il vescovo Miller ha ammonito che se la Chiesa compisse una inversione ad U sull’omosessualità, questo condurrebbe a cedere in altre contestate aree della sessualità umana.
”Ero davanti al portale di una Cattedrale in America il mese scorso ed ho letto un avviso che diceva ‘Chiunque stà andando alla parata GLBT (il Gay Pride, n.d.t) passerà prima in Cattedrale avrà la benedizione della sua relazione dal vescovo’ .
Non c’è dubbio - si inizia con gay, lesbiche, bisessuali e transessuali – e così la cosa si amplia e ci si deve chiedere: che cosa significa per qualcuno che è nato bisessuale seguire la sua inclinazione o inclinazioni?“.
Il vescovo Miller ha comunque dichiarato a News Letter che queste rivelazioni scientifiche non sarebbero basi sufficienti per alterare la posizione della Chiesa sull’omosessualità. Provare che l’omosessualità è naturale “non fa alcuna differenza” ha contestato.
Il vescovo Miller è appena tornato dalla Conferenza di Lambeth che si tiene una volta ogni dieci anni e si è conclusa Domenica scorsa con la Anglican Communion intatta ma ancora profondamente divisa sulla questione dell’omosessualità.
Il vescovo ha ribadito che nonostante la Communion ha spazio per molti punti di vista differenti, la verità dovrebbe venire prima dell’unità. Viviamo in una meravigliosa Comunione in cui si può essere in disaccordo l’un l’altro. Non penso che nessuno di noi a questo punto sappia se la Anglican Communion sarà mai più la stessa”, ha affermato. ”E’ meglio stare insieme ma non ad ogni costo – la verità è più importante dell’unità”. Ha sottolineato che l’opposizione all’omosessualità non è un attacco alle persone gay.
”Non penso che ci siano membri della Chiesa d’Irlanda [che] intraprenderanno una qualche deriva anti-gay o minacceranno le persone gay”, ha detto.
Riferendosi alle assicurazioni delle rappresentanze della chiesa Cattolico Romana ed Ortodossa a Lambeth circa il fatto che le rispettive Chiese stanno affrontando gli stessi problemi, ha detto, “Penso che la Anglican Communion si stia confortando con questi temi a beneficio dell’intera Chiesa e che ci sono altre Chiese che sanno perfettamente bene che questo è un problema, ma che non si sono mai trovate nella posizione di ammetterlo o menzionarlo ma stanno cercando di vedere come la Anglican Communion lo risolverà”.
I vescovi a Lambeth hanno convenuto sul continuare il processo di definizione di un patto che ponga le strutture per un’autorità all’interno della Communion e stabilisca un Forum Pastorale che si prenda cura dei pastori conservatori. Ha concluso il vescovo Miller che la conferenza di Lambeth “è finita meglio di come si è svolta e dove siamo arrivati l’ultimo giorno,era probabilmente la miglior punto a cui potevamo arrivare”.
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