(Apcom) E' di 36 persone fermate il bilancio dello scarno Gay Pride moscovita con cui meno di 100 omosessuali russi hanno sfidato il divieto del sindaco della capitale russa Iury Luzhkov, che per il terzo anno consecutivo aveva proibito la manifestazione.
Gli omosessuali russi hanno manifestato oggi nelle strade di Mosca per denunciare l'omofobia persistente in Russia, nonostante il divieto da parte delle autorità e la pioggia di ingiurie varie da parte di un gruppo di altri manifestanti.
"Pederasti, il vostro posto è all'inferno" hanno urlato alcuni militanti di estrema destra lanciando uova, insieme ad alcune anziane ortodosse con icone alla mano, contro un gruppo di omosessuali radunati di fronte al comune. La polizia è intervenuta sul luogo dove è anche stato picchiato un giovane.
Tredici le persone arrestate, ma nessuna apparterrebbe al gruppo degli omosessuali, secondo Nikolai Alexeiev, responsabile del movimento Gay Russia e organizzatore della manifestazione gay che ha anche ricevuto la "solidarietà" del sindaco di Parigi, Bertrand Delanoe.
Gli omosessuali hanno chiesto "maggiori diritti per i gay e le lesbiche" in Russia, dove l'omosessualità era penalmente perseguita fino al 1993. I manifestanti hanno preteso "le dimissioni di Iuri Loujkov, il sindaco di Mosca, il quale ha parlato della marcia come di "un'opera di Satana" e di "un'arma di distruzione di massa" da parte dell'Occidente contro la Russia.
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