Il prodiano non è nuovo a sortite del genere: sono in molti a ricordare che nella Margherita il suo gioco era lo stesso. Eppure il leader dell’ex loft, ora traslocato al Nazareno, non l’ha presa per nulla bene: “Nessuna riposta” ha detto ieri “non mi sorprende l’intervista. Credo” ha aggiunto giustificando il proprio lavoro “che in cinque-sei mesi di lavoro, considerando la condizione molto difficile dalla quale ci siamo trovati a partire, abbiamo fatto moltissimo. Il gruppo dirigente del Pd dovrebbe rendersi conto che oggi c’è una grande forza, che non c’è mai stata e che è paragonabile, se non superiore, ad altre forze europee”.
Veltroni, infine, ha sottolineato che nei prossimi mesi “creeremo le condizioni perché quando si tornerà a votare, e non so quando, visto il modo in cui il governo si comporta, credo che potremo avere i risultati che ci aspettiamo”. Parole di circostanza. A cui è seguita la bordata fatta recapitare a Parisi questa mattina su Repubblica con l’intervista del vice segretario, Dario Franceschini: un colloquio con il giornale più amico del Pd, nel quale il titolo è ottima sintesi del pensiero dei veltroniani “Basta con la corsa al logoramento. Walter anche al prossimo giro”. Ecco, quando si dice più realisti del re.
Perché che Veltroni possa non farcela ci stanno pensando anche nel circolo di quelli che stanno più vicini allo stesso ex sindaco di Roma. Gente come Goffredo Bettini: che, pure lui risponde oggi sul Corriere a Parisi, ma pare anche stia organizzando i quarantenni del Pd, “Nel caso che Walter lasci”. Ovviamente si tratta di persone di provata fede politica. Insomma un drappello di quarantenni veltroniani come il ligure Andrea Orlando, il friulano Alessandro Maran, il giovanissimo lombardo Maurizio Martina, il veneto Andrea Martella, il romano Nicola Zingaretti pronti a succedergli. E proprio quest’ultimo pare sia, complice l’amicizia con Bettini, tra i favoriti.
Oltre ai veltroniani di sono pure i “coraggiosi rutelliani” che l’11 e 12 luglio a Montecatini ribadiranno le ragioni dell’ex vicempremier che all’assemblea di Roma aveva sottolineato l’importante di “un ragionamento che vada oltre le caselle del XX secolo”.
E infine ad agitare i sonni, già non tanto tranquilli, di Veltroni c’è pure la neonata Red (è stata registrata dal notaio giovedì scorso): sono 120 parlamentari legati a Massimo D’Alema e alla sua fondazione Italianieuropei, che inizieranno a riunirsi da domani a Roma al cinema Farnese. L’acronimo è tutto un programma: Riformisti E Democratici, cioè soprattutto “Red”. Che in inglese sta per rosso, rossi.
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