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giovedì 12 giugno 2008

Le cattive abitudini italiane. I festivals e i premi.

Per chi non lo sapesse in Italia esistono, tra grandi e piccoli, almeno 600 festival cinematografici (solo la provincia di Salerno ne conta una decina...) e dove c'è un festival ci sono i premi, già perchè è grazie a loro che puoi far intervenire personaggi del mondo del cinema appunto (attori, sceneggiatori, autori, registi, ecc.) che altrimenti neppure si sognerebbero di passare o andare per cittadine improbabili.
Anche i gay, o meglio, il mondo Glbt non ne sono immuni ed un fiorire in questi ultimi anni di festival di cinema gay, queer, transgender ecc. con pellicole improbabili o vecchie.
Quando, a parer nostro, basterebbe meglio focalizzare, far crescere e promuovere la sezione Glbtq della Mostra del cinema di Venezia.
E, naturalmente, premiazioni. Eccovi le motivazioni relative ai premi dati alla 22. Edizione del "Festival Internazionale di Cinema GayLesbico" di Milano. A parere nostro premi inutili per un festival ormai anacronistico e confuso. Ribadiamo che è una nostra personale opinione tant'è che diamo la notizia.
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(Simone Pinchiorri - cinemaitaliano.info) Sezione Lungometraggi
Otto; or; Up with Dead People di Bruce LaBruce.
Motivazione: Con questo film Bruce LaBruce, usando i meccanismi proprio del genere horror e del docufiction , riesce a toccare con singolare personalità temi complessi e contemporanei che riguardano tutti senza divenire pessimista o catastrofico. Infine usa la cultura queer come metafora e forse come alternativa.

Vincitore Sezione Documentari
Derek di Isaac Julien
Motivazione: Le immagini poetiche e la narrazione evocativa ci hanno regalato un ritratto dolce e generoso di un grande artista contemporaneo.
Un libero pensatore che vediamo contestualizzato storicamente da immagini di repertorio che testimoniano la sua militanza nel movimento politico, nella cultura pop e nel cinema indipendente. Un messaggio di libertà e di amore attraverso una lotta collettiva durata tutta la vita.

Menzione Speciale Sezione Documentari
A Jihad for Love di Parvez Sharma
Motivazione: Per l’attualità dei temi trattati. È possibile conciliare omosessualità e religione islamica? Attraverso ritratti intimi e testimonianze di vita raccolte pericolosamente in 12 Paesi, il regista supportato da una produzione internazionale, lascia parlare in prima persona chi vive questo conflitto quotidianamente nel mondo arabo.

Vincitore Sezione Cortometraggi
Braedrabylta – Wrestling di Grimur Hokonarson
Motivazione: Perchè così come il Festival di quest'anno ha esplorato il tema degli opposti e delle contrapposizioni, anche i protagonisti di Braedrabylta – Wrestilng scendono nell'arena e ci dimostrano che l'amore forse è affrontarsi, ma sicuramente è confrontarsi. Anche attraverso la foga della lotta che si stempera nella poesia della danza.

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