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lunedì 14 aprile 2008

Bologna. Negozianti contro il Gay Pride.

Secondo un sondaggio de La Stefani, 60 commercianti su 100 sono contrari al corteo dell'orgoglio gay in Piazza Maggiore. Tre su quattro temono che possa provocare danni. Uno su quattro, invece, si mostra più tollerante verso la manifestazione e pensa che avrà maggiori guadagni.

(Sonia Arpaia e Monica Scillia - La Stefani) Se gli ambulanti della Montagnola non rinunciano al mercato e vogliono il Gay Pride in piazza Maggiore, i commercianti del centro vorrebbero fuori dalle mura la sfilata del prossimo 28 giugno. Percorrendo le strade interessate dal corteo del'orgoglio omosessuale, dalle vetrine si intravedono pareri discordanti. La preoccupazione principale è che la sfilata, dopo le proteste giunte da piazza VIII Agosto, possa concludersi in piazza Maggiore. Secondo il 60% dei 107 negozianti intervistati da La Stefani, potrebbe provocare “caos e problemi al traffico”.

Da Porta Castiglione a via dei Mille, passando per i viali, i pareri si dividono quasi a metà. Il 40%, infatti, si dice favorevole al Gay Pride, il 31% contrario e il 29% indifferente. Tolleranti o disinteressati che siano, i negozianti si nascondono dietro un “ognuno è libero di manifestare per ciò che vuole”, ma quando gli si chiede se ritiene che il Gay Pride porterà benefici alla loro attività, circa il 75% risponde che non sarà così e che, anzi, teme una “fuga della clientela e possibili danni e disordini”. “Che manifestino pure per quello che vogliono, purchè non danneggino i nostri locali”, lamenta dal suo bar una commerciante di via Saragozza. Più tranquillo un 25%, che ritiene che la manifestazione porterà più clienti e, dunque, maggiori guadagni. “Siamo favorevoli al Gay Pride, non hanno mai fatto male a nessuno”, dice un commesso di via Righi. Gli fanno eco da Combo, in piazza VIII Agosto: “Ci piacerebbe finissero qui, ma comprendo le ragioni degli ambulanti della piazzola”.

Se i commercianti restano chiusi nei loro negozi, “timorosi” al passaggio della manifestazione, ad alzare la voce, nei giorni scorsi, sono stati proprio gli ambulanti della Montagnola. Il corteo, infatti, partirà dai giardini Margherita, percorrerà i viali, poi via Don Minzoni, via dei Mille fino a giungere in piazza VIII Agosto. Niente mercato, dunque, per far spazio alla manifestazione. “E’ come chiederci di rinunciare ad un quarto delle nostre entrate mensili” ha spiegato Alis Alberi dell’Anva Confesercenti, “Noi non siamo contro la manifestazione. Anzi. Con il Gay Pride siamo uniti nella discriminazione, ma un buon amministratore deve saper far convivere due realtà di questo tipo”. La Prefettura, sta prendendo ora in esame le varie opzioni e le necessità di tutti, con il coinvolgimento del Comune e delle istituzioni. Si deciderà nei prossimi giorni. Gli organizzatori della sfilata, nel frattempo, si mostrano comprensivi, “il malessere dei commercianti è ragionevole e comprensibile, ben venga piazza Maggiore” ha dichiarato Marcella Di Folco, presidente del Comitato Bologna Pride 2008. "I commercianti della piazzola, al contrario di altri hanno giustamente intuito l'apporto, anche commerciale, dell’evento" ha sottolineato la Di Folco.
E gli albergatori? Decisamente meno dubbiosi sul possibile indotto legato alla manifestazione. “Arriveranno 30.000 persone da fuori Bologna che hanno bisogno di dormire, è quindi un’ottima occasione” ha dichiarato Riccardo Bacchi Reggiani, direttore dell’hotel “I portici” annunciando che ospiterà eventi legati al Gay Pride.

In attesa dell’inizio degli eventi, che partiranno a maggio, in città sono già giunti i primi protagonisti del corteo. Sono i quattro personaggi, in stile manga, creati apposta per l'occasione: si chiamano "puraido", per richiamare la parola giapponese corrispondente a "pride", creati da Lorenzo "Q" Griffi, tra gli organizzatori della sfilata del 28 giugno. Lo scorso venerdì, i quattro manga sono stati al centro di un episodio sgradevole. Su uno di questi manifesti, in piazza dei Martiri, è apparsa uno svastica. “La cosa non ci stupisce - ha dichiarato Elisa Manici del Comitato Pride - eravamo preparati a gesti di questo tipo. Siamo impegnati in una campagna per i diritti civili non ci facciamo certo spaventare da pochi estremisti. Restiamo fiduciosi che la città nel suo complesso accoglierà positivamente il Pride”.

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