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lunedì 14 aprile 2008

Bologna. Gay Pride, il settimanale della Curia contro Guglielmi.

Il caso - Per le parole sull´estate culturale. Il corsivo: si diano all´assessore solo le varie e eventuali. La replica: non è un giornale serio.

(La Repubblica, edizione di Bologna) Il settimanale della Curia "Bologna Sette" critica l´assessore alla Cultura Angelo Guglielmi, secondo il quale "L´estate culturale bolognese comincia con il Gay Pride", e a stretto giro replicano Franco Grillini, presidente onorario Arcigay, e il comitato organizzatore del Pride, che sfilerà per le strade il 28 giugno. Nel mezzo l´assessore alla Cultura, che replica piccato: «Bologna Sette non è un giornale serio. E´ una menzogna assoluta, una balla che l´estate bolognese del Comune cominci con il Gay Pride. Stanno smerciando una notizia falsa».
A sollevare la nuova polemica tra via Altabella e Palazzo d´Accursio è il corsivo apparso ieri sul settimanale di Avvenire, siglato dal responsabile del supplemento Stefano Andrini. «Abbiamo forti dubbi che una manifestazione di costume (peraltro discutibilissima) come il Gay Pride debba rientrare nella programmazione culturale del Comune di Bologna e ne sia in qualche modo il punto di partenza. E´ questo l´ideale che viene proposto alla città?. Cultura è al contrario tensione all´elevazione dello spirito, espressione della ricerca del bello. Guglielmi, nel suo incontenibile entusiasmo per il Gay Pride, tace sugli autentici fatti culturali di cui il suo ufficio dovrebbe occuparsi (la cultura bolognese è stata fatta grande nel mondo non da rivendicazioni di identità sessuale ma, per esempio, dalla sua università e dalla coltivazione del diritto). Dopo questa uscita infelice non ci resta che sperare che all´assessore sia affidata con urgenza solo la delega alle ‘varie ed eventuali´. O che Guglielmi tiri finalmente i remi in barca prima che in barca ci vada il suo assessorato».
Pronta la risposta di Grillini: «La Curia di Bologna si rassegni: gli assessori per ora li nomina il sindaco e anche le deleghe. Non c´è ancora quello Stato teocratico nel quale si chiede il permesso alla Curia prima di assumere decisioni amministrative. L´articolo di ‘Bologna Sette´ sul Gay Pride ci dice che la manifestazione non piace alla Curia di Bologna. Lo sapevamo già, d´altra parte nemmeno la politica della Curia piace a noi per cui siamo pari». Il presidente dell´Arcigay ha aggiunto un «consiglio» alla diocesi bolognese: «Evitare gli insulti se si vuole una manifestazione che non ricambi e non rispedisca al mittente i toni offensivi dell´articolo. La Curia si metta il cuore in pace e rispetti il Pride».

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