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giovedì 28 febbraio 2008

Sanremo, il Cardinale Tonini 'scomunica' la canzone della Tatangelo: “Strumentalizza e danneggia gli omosessuali". Intervista.

(Bruno Volpe - Papanews) Sanremo non vuol dire solo musica ma anche critiche. Se ne saranno resi conto Pippo Baudo (dall’alto della sua esperienza) e Piero Chiambretti, i conduttori di questa edizione, che ben presto hanno dovuto fare i conti su un vorticoso calo degli ascolti. Che il Festival di quest’anno non piaccia agli italiani? Difficile dirlo, anche se non sembrano esserci particolari entusiasmi all’interno stesso dell’entourage Rai. Di sicuro, la kermesse nazional-popolare non è di gradimento del Cardinale Ersilio Tonini, che ha trovato particolarmente di cattivo gusto l’ammissione in gara della canzone ‘Il mio amico’, che tratta una storia tra omosessuali, della super-favorita Anna Tatangelo.

Allora, Eminenza, ci illustri le Sue perplessità.
"Ad esser sincero, anche per l'età piuttosto avanzata (questo illustre porporato ha 93 anni, ndr) vado a letto presto e non guardo il Festival, ma ho sentito ugualmente parlare della canzone della Tatangelo. Ritengo che un tema così scottante, così delicato e tanto controverso come l’omosessualità non possa essere oggetto di una canzonetta. Mi sembra assurdo, oltre che offensivo verso gli omosessuali stessi, fare di questa diversità l’oggetto di un concorso televisivo. Ma si sa, oggi si sacrifica tutto sull'altare dell'audience, sia per rendere il prodotto più morboso e prurigginoso, sia per riempirsi il portafogli ai danni di quella parte debole che si pretende, falsamente e con ipocrisia, di difendere. Non ho dubbi: boccio su tutta la linea la canzone di Anna Tatangelo quella canzone, e penso che neppure ai gay piacerebbe".


Il Suo è davvero un giudizio molto severo, una vera e propria stroncatura…
"Parlo così in difesa degli omosessuali. Ma, aggiungo, anche se oggi ormai vale tutto e la morale sembra non contare più nulla, non è plausibile che un argomento delicato come quello dell’omosessualità, sia pure in termini musicali, venga trattato in prima serata, e per giunta al Festival di Sanremo, durante la cosiddetta ‘fascia protetta’, quando cioè ci sono milioni di bambini e adolescenti davanti alla Tv. Così si lanciano messaggi sbagliati”.


Lei sembra davvero avere molto a cuore i problemi degli omosessuali.
“Guardi, sono stato parroco a Salsomaggiore, e le assicuro che i ‘diversi’ vivono un grandissimo dramma interiore, per questo mi dà fastidio che si speculi su di loro. Dio solo sa quanti di essi mi hanno chiesto aiuto piangendo per uscire dalla loro diversità o, comunque, per essere aiutati a superare i pregiudizi della gente. Con questo non voglio dare giustificazioni all’omosessualità, perché si tratta comunque di una tendenza contro-natura e di un gravissimo disordine mentale ed esistenziale, ma è palese che i gay vivano una immensa tragedia interiore".


Cardinale Tonini, dalle Sue parole emergono accoglienza e fermezza.
"Nutro verso gli omosessuali, come del resto fa la Chiesa, dolcezza, carità e misericordia. Ma con ciò non legittimo l'omossessualità sotto l'aspetto etico. Chi sbaglia nei confronti dei gay è chi scrive racconti e canzonette per lucrare sulle loro disgrazie".


I dati Auditel, intanto, hanno mostrato un calo degli ascolti: c’è già chi parla di un flop del festival di Sanremo.
"Mi dispiace. La musica è una cosa bella e buona, serve per distendersi e passare ore di svago. Ma se vi è stato un pesante calo, penso che gli organizzatori debbano riflettere seriamente e prendere esempio da questa salutare lezione".


Eminenza, l'Italia è in piena campagna elettorale: ritiene che i valori etici e i cosiddetti principi non negoziabli debbano essere al centro del dibattito pubblico e politico?
"Ovvio: la difesa della vita, della famiglia, la lotta contro l'aborto non possono essere ingorate. Il dibattito politico deve mettere al centro i valori irrinunciabili e i cattolici, ma anche i non credenti, ne devono tenere conto quando andranno a votare".

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