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domenica 3 febbraio 2008

Omosessualità. Lo stato di New York riconosce i matrimoni gay celebrati altrove.

E' il primo caso negli Stati Uniti. L'Unione per i Diritti Civili grida vittoria.

(La Stampa) Lo stato di New York riconosce e considera valide le unioni omosessuali anche se queste sono state sancite in altri Stati o in altre nazioni. Lo ha sancito una sentenza della Corte Suprema locale. La legge era già in vigore per le coppie eterosessuali, e ora la decisione del tribunale ha definitivamente equiparato le unioni tra partner dello stesso sesso con quelle tradizionali. "E' una grande vittoria per le famiglie, per la giustizia e per i diritti umani" ha dichiarato dopo la sentenza Donna Lieberman, direttrice della sede di New York dell'Unione per le Libertà Civili. E' la prima volta che una decisione simile viene presa nel paese.

I giudici hanno deliberato sul caso di Patricia Martinez e della sua compagna Lisa Golden. La coppia aveva ufficializzato per la prima volta l'unione nel 2001 in Vermont, per poi sposarsi in Canada nel 2004. Le leggi dello stato di New York non prevedono le unioni civili tra partner dello stesso sesso, ma riconoscono alcuni benefici alle coppie omosessuali di fatto, come l'estensione della copertura sanitaria. Le autorità pubbliche non hanno tuttavia alcun potere per imporre la stessa politica anche alle aziende private.

Negli Stati Uniti solo il Massachusetts riconosce i matrimoni tra coniugi dello stesso sesso, mentre alcuni altri stati permettono le unioni civili gay. In 25 Stati, invece, specifici emendamenti costituzionali impediscono qualsiasi legalizzazione delle coppie omosessuali.

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