Consentire l'adozione anche alle coppie omosessuali: il tema, finora considerato tabù, torna di attualità in seguito alla recente sentenza della Corte europea dei diritti umani.
(Ats) I giudici di Strasburgo hanno infatti stabilito che rifiutare ad una lesbica di adottare un bambino è discriminazione sessuale. Sull'onda di questa sentenza l'Organizzazione svizzera delle lesbiche (LOS) intende rilanciare il dibattito: "i tempi sono maturi per ribadire queste nostre richieste", ha affermato la copresidente di LOS Brigitte Röösli al domenicale "NNZ am Sonntag".
In Svizzera il partenariato registrato per le coppie omosessuali - un'unione ispirata al diritto matrimoniale accolta alle urne nel giugno 2005 - esclude esplicitamente il ricorso all'adozione e alla procreazione assistita per le coppie gay. Allora la questione era stata tatticamente sacrificata per non rischiare un fallimento della votazione sul partenariato. "Avevamo dovuto ingoiare quel rospo per non minacciare l'unione registrata", afferma la Röösli: "ora possiamo tornare all'attacco con le nostre richieste".
La Corte europea dei diritti umani ha ora gettato le basi per un nuovo dibattito: nella loro sentenza i giudici di Strasburgo sottolineano come rifiutare l'adozione a una persona appellandosi alle sue preferenze sessuali vada contro la Convenzione europea dei diritti umani.
Felix Schöbi, dell'Ufficio federale di giustizia, sottolinea il carattere esplosivo della decisione della Corte: "dobbiamo ora seriamente chiederci se la legge sul partenariato rispetti la Convenzione dei diritti umani". "È sempre stato chiaro - ha detto alla "NNZ am Sonntag" - che il problema sarebbe prima o poi saltato fuori".
E le prime avvisaglie di un nuovo scottante dibattito ci sono: il consigliere nazionale socialista Mario Fehr è intenzionato a portare il tema in parlamento, nel corso della sessione primaverile. Esponenti del PLR sarebbero favorevoli a discutere di una modifica di legge, mentre per UDC e PPD non vi è alcuna necessità di intervenire.
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