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lunedì 11 agosto 2008

Polemiche. Quei comunisti di Famiglia Cristiana.

(Insieme a sinistra) Sediziosi comunisti illiberali popolano le redazioni dei giornali. Questa è da sempre la teoria di Silvio sull’informazione italiana. Poco conta, per lui, che ne possegga una gran parte e ne controlli la quasi totalità.

Ed ecco che, a dare manforte alla sua teoria della cospirazione, sbuca un nuovo covo di pericolosi estremisti di sinistra: la redazione di Famiglia Cristiana.

Nell’anticipazione di un editoriale in uscita nel prossimo numero del settimanale, infatti, si leggono dure e pesanti critiche al governo in carica.

“Neanche fossimo in Angola” - scrive Famiglia Cristiana a proposito dei militari in strada - e prosegue: “La verità è che ‘il Paese da marciapiede’ i segni del disagio li offre (e in abbondanza) da tempo, ma la politica li toglie dai titoli di testa, sviando l’attenzione con le immagini del ‘Presidente spazzino’, l’inutile ‘gioco dei soldatini’ nelle città, i finti problemi di sicurezza, la lotta al fannullone”.

Mica male! Colpito ed affondato. In queste poche parole c’è la denuncia, netta ed incontrovertibile, dello stato di annichilimento mediatico in cui ci stanno conservando da tempo.

Il cuore della critica del settimanale cattolico è chiaro: il governo svia l’attenzione dai problemi economici in cui versa il paese inscenando un farsesco Far West urbano. “C’è il rischio di provocare una guerra fra poveri, se questa battaglia non la si riconduce ai giusti termini, con serietà e senza le ‘buffonate’, che servono solo a riempire pagine di giornali”.

La guerra dei penultimi conto gli ultimi. Cioè quello che la Sinistra denuncia da sempre, il peggiore dei mali perchè consente ai più ricchi di prosperare mentre i più deboli pensano semplicemente ad individuare un pericolo. Anzi, questo consente una inedita “alleanza” tra sfruttati e sfruttatori.

E il giornale fornisce i dati, sottolineando che a una crescita delle imprese corrisponde una diffusione del disagio tra le famiglie: “Alla fine della settimana scorsa sono comparse le stime sul nostro prodotto interno lordo e, insieme, gli indici che misurano la salute delle imprese italiane. Il Pil è allo zero, ma le nostre imprese godono di salute strepitosa, mostrando profitti che non si registravano da decenni. L’impresa cresce, l’Italia retrocede. Mentre c’è chi accumula profitti, mangiare fuori costa il 141% in più rispetto al 2001, ma i buoni mensa sono fermi da anni”.

Prosegue Famiglia Cristiana: “L’industria vola, ma sui precari e i contratti è refrattaria. La ricchezza c’è, ma per le famiglie è solo un miraggio. Un sondaggio sul tesoretto dei pensionati che sarà pubblicata su Club 3 dice che gli anziani non ce la fanno più ad aiutare i figli, o lo fanno con fatica: da risorsa sono diventati un peso”. Di qui la domanda dei cattolici: “E’ troppo chiedere al governo di fugare il sospetto che quando governa la destra la forbice si allarga, così che i ricchi si impinguano e le famiglie si impoveriscono?

Come non condividere? Parole sante! (il gioco di parole non è voluto, lo giuro…)

Insomma, questa uscita di Famiglia Cristiana è la palese dimostrazione che i problemi di questo Paese sono così drammatici da essere davvero sotto gli occhi di tutti. Dobbiamo lottare con forza e fermezza, oltre che con grande convinzione, affinchè questi siano i temi al primo posto dell’agenda politica e sociale.

E’ incredibile che il Partito Democratico si faccia scavalcare a sinistra da Famiglia Cristiana. Avete mai sentito un esponente del PD esprimersi in questi termini?

Solo recuperando una forte capacità di opposizione della Sinistra possiamo evitare che questa destra spadroneggi come già sta abbondantemente facendo. E’ ormai evidente l’incapacità del PD di fare opposizione in maniera credibile.

Riportiamo al centro la questione sociale prima che sia troppo tardi.

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