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venerdì 29 agosto 2008

Forever 27, mostra dedicata ai divi del rock scomparsi troppo presto.

A Londra una mostra dedicata ai musicisti scomparsi a 27 anni

(Chiara Meattelli - Panorama) Come si entra nel Forever 27 Club? Semplice, basta essere musicisti di straordinario talento e morire di overdose o in circostanze misteriose a ventisette anni. All’insolito club appartengono più di trenta artisti ma l’esibizione fotografica Forever 27, alla Proud Gallery di Camden Town, è dedicata ai suoi cinque membri più famosi: Jim Morrison, Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin e Kurt Cobain. La mostra raccoglie sessanta foto, molte delle quali inedite, scattate da celebri fotografi rock dell’epoca; un tributo al talento e alla musica di cinque artisti che hanno reso il loro nome leggenda, grazie anche alla prematura scomparsa. Il primo ad andarsene è stato Brian Jones, fondatore dei Rolling Stones, polistrumentista geniale e creatore di suoni innovatori e sperimentali. Il suo cadavere è stato rinvenuto nella piscina di casa il 9 luglio 1969; si è data la colpa a un mix di antidepressivi, droghe e alcolici ma molti parlano di omicidio colposo. La sua morte ha scioccato il mondo della musica, Jimi Hendrix gli dedicò una canzone e Jim Morrison una poesia, non sapevano che presto anche loro si sarebbero uniti al macabro club. Hendrix è scomparso il 18 settembre del 1970, soffocato dal suo stesso vomito dopo una scorpacciata di sonniferi. Janis Joplin l’ha seguito il 4 ottobre dello stesso anno: overdose di eroina. Poi è stata la volta di Jim Morrison trovato morto il 3 luglio 1971 nel suo appartamento di Parigi, dove si era rifugiato per sfuggire dai riflettori e scrivere poesie. Nel giro di due anni il rock aveva perso i suoi volti più significativi. La membership al Club 27 di Kurt Cobain è invece arrivata molto dopo, nel 1994, quando il leader dei Nirvana si uccideva con una fucilata in bocca. Ma non è stata solo l’età ad accomunare questi artisti: condividevano il tormento generato dallo stesso successo che li celebrava e che, alla fine, li avrebbe portati a perdere il controllo delle proprie vite. Proprio questo documentano le immagini, molte delle quali intense e iconiche come quelle di Hendrix, con lo sguardo che buca l’obiettivo della macchina fotografica. Poi ci sono quelle di Janis Joplin a Woodstock, col volto immerso dentro una canzone e una sensualità dirompente, pari solo alla sua voce. Le più rare (e costose, 3.300 euro) sono quelle del primo photoshoot ai Rolling Stones, le uniche in cui compaiono con giacche a scacchi da bravi ragazzi, quando ancora non erano nessuno e tanto meno l’alternativa ribelle ai Beatles. I giovanissimi Jagger e Richards posano con Jones e gli altri in un pub di Chelsea, dietro di loro due signori molto British conversano dall’alto della loro pettinatura rockabilly all’ultimo grido. Altre immagini rivelano un Jim Morrison introspettivo sul palco mentre i ritratti di Kurt Cobain trasudano la stessa devastante tristezza presente nella sua musica. La mostra rimarrà aperta fino al 9 novembre. GALLERY

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